Incidenti. Nel Sannio diminuiscono insieme ai morti ma sale numero feriti - I DATI

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Per l’Istat: “la pericolosità rimane alta lungo le strade statali", tra queste anche la Statale 7 Appia.

Quanti sono stati gli incidenti in Campania? Quanti quelli mortali? Quanti gli incidenti nel Sannio? A rispondere a queste domande, è stato l’Istat che ha studiato i dati e consentito di avere il quadro preciso della situazione.

Secondo l’Istituto di Statistica, nel 2017, in Campania si sono verificati 9.922 incidenti stradali, che hanno causato la morte di 242 persone e il ferimento di 14.770 persone. Incidenti, che sarebbero aumentati del +1.5% rispetto al 2016, così come il numero delle vittime (+11%) e dei morti (2,9%); invece il numero di feriti si riduce dello 0,9%.

A Benevento, invece, il numero degli incidenti è stato di 319 (322 nel 2016), con 10 morti (14 nel 2016) e 525 feriti (506 nel 2016). Con una variazione dello -0,9 rispetto agli incidenti, del -28,6 dei morti e del +3,8 dei feriti.

Dove si corrono più rischi

Per l’Istat tra il 2016 e il 2017 l’indice di lesività è diminuito lievemente passando: “da poco più di 152 feriti ogni 100 incidenti a circa 149” mentre l’indice di mortalità è aumentato: “da 2,2 a 2,4 decessi ogni 100 incidenti” e quello di gravità: “misurato dal rapporto tra il numero dei decessi e la somma di decessi e feriti moltiplicato 100) passa da 1,4 a 1,6”.

Per l’Istat: “la pericolosità rimane alta lungo le strade statali 7 (Appia), 162 NC (Asse mediano), 145 (Sorrentina) e 18 (Tirrenica inferiore) e nei comuni a nord di Napoli fino al litorale casertano. Gli indici di mortalità e gravità variano di pochi punti decimali sia nel complesso della Città Metropolitana (in aumento, rispettivamente 1,8 e 1,3) che nel comune capoluogo (in diminuzione, 1,1 e 0,8)”. La Telesina non entra in questa classifica ma, i rischi dell’arteria non sono certo da sottovalutare.

Nel 2017 guardando i dati Istat, si evince che il maggior numero di incidenti (7.512, il 75,7% del totale) si è verificato sulle strade urbane, provocando 112 morti (46,3% del totale) e 10.763 feriti (72,9%). “Rispetto all’anno precedente – spiega l’Istat – i sinistri aumentano del 2,5% in ambito urbano e dello 0,3% sulle autostrade, mentre diminuiscono del 2,6% sulle strade extraurbane. Gli incidenti più gravi continuano ad avvenire sulle strade extraurbane (5,9 decessi ogni 100 incidenti) e sulle autostrade (4,2 ogni 100). Più della metà dei sinistri stradali (54,4%) avviene lungo un rettilineo, sia sulle strade urbane che su quelle extraurbane. In ambito urbano gli incidenti che si verificano in corrispondenza degli incroci rappresentano il 24,2% del totale, seguono quelli che avvengono nei pressi di una intersezione (9,2%) e in curva (8,5%). Lungo le strade extraurbane il 22% degli incidenti si verifica in curva, il 9,5% in corrispondenza di un incrocio”.

In Campania il 56,2% degli incidenti stradali è concentrato nei Poli urbani; “considerando anche le Aree di cintura, che comprendono i comuni più prossimi ai Poli, si arriva all’89% del totale. Nei comuni delle Aree interne, caratterizzate da distanze superiori ai 20 minuti di percorrenza dai Poli urbani, gli incidenti rappresentano l’11% del totale regionale. Nel totale dei Centri il numero delle vittime è in aumento del 12,9% rispetto al 2016. È da rilevare la significativa riduzione dei decessi nei comuni classificati come Periferici (-62,5%) e l’incremento in quelli Intermedi (+33,3%). Nelle Aree Interne sono in aumento sia gli incidenti (+6,3%) che il numero di vittime (+5,5%) e feriti (+7,6%)”.

Quando si corre il pericolo maggiore

Stando a quanto emerge dallo studio, la più alta concentrazione di incidenti avviene nel periodo primaverile e nel periodo estivo: “in coincidenza con la maggiore mobilità legata a periodi di vacanza”. L’Istat, spiega che: “tra maggio e settembre si contano 4.510 incidenti (il 45,5% di quelli avvenuti durante l’anno) in cui hanno subìto lesioni 6.717 persone (45,5%) e 124 sono decedute (51,2%,). Oltre il 77% degli incidenti ha luogo tra le 7.00 e le 20, ma l’indice di mortalità raggiunge i valori più elevati (5,1 morti ogni 100 incidenti) nella fasce orarie tra le 3.00 e le 4.00 e tra le 6.00 e le 7, 00e 4,8 tra le 23.00 e le 24,00, con valori superiori alla media giornaliera (2,4)”.

Invece, “l’indice di mortalità dei soli incidenti notturni è pari a 3,9 decessi ogni 100 incidenti. I valori massimi della mortalità sono stati raggiunti nelle notti del venerdì (9) e del sabato (5,8) lungo i tratti di strada extraurbani. In queste due notti si concentra il 39,5% degli incidenti notturni, il 41% delle vittime e il 41,4% dei feriti”.

Quali gli urti ed i comportamenti peggiori

La maggior parte degli incidenti stradali, secondo lo studio Istat, avviene tra due o più veicoli (74%); la tipologia di incidente più diffusa è lo scontro frontale-laterale (3.315 casi, 42 vittime e 5.278 feriti), seguita dal tamponamento (1.824 casi, 33 decessi e 3.031 persone ferite). “La tipologia più pericolosa – rivela l’Istat – è l’urto con ostacolo accidentale (5,6 decessi ogni 100 incidenti), seguono lo scontro frontale (4,7) e l’investimento di un pedone (4,6). Gli incidenti a veicoli isolati risultano più rischiosi, con una media di 4,4 morti ogni 100 incidenti, rispetto a quelli che vedono coinvolti più veicoli (1,7 decessi)”.

Nell’ambito dei comportamenti sbagliati di guida: “la guida distratta, la velocità troppo elevata e il mancato rispetto della distanza di sicurezza sono le prime tre cause di incidente”. I tre gruppi di rischi, costituiscono complessivamente circa il 38,5% dei casi.

Poi l’Istat rimarca: “Considerando solo le strade extraurbane, la guida distratta e la mancata distanza di sicurezza incidono per circa il 18% ciascuna e la velocità troppo elevata per il 15% (Tavola 14, in allegato). Il tasso di mortalità standardizzato è più alto per gli ultrasessantaquattrenni (7 per 100mila abitanti). I conducenti dei veicoli coinvolti rappresentano il 66,8% delle vittime e il 64,1% dei feriti in incidenti stradali, le persone trasportate l’11,5% dei morti e il 28% dei feriti, i pedoni il 21,7% dei deceduti e il 7,9% dei feriti. Il 64,2% dei pedoni rimasti vittima di incidente stradale appartiene alla classe di età 65+ mentre il 55,7% dei pedoni feriti ha più di 44 anni. L’indice di lesività standardizzato è pari a 486,8 per la classe di età 15-29 anni e a 318,7 per quella 30-44 anni”. 



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