Istituto Telesi@, al via il Laboratorio di Rituali e Pratiche Festive

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Laboratorio di Rituali e Pratiche FestiveLaboratorio di Rituali e Pratiche Festive

Con il Laboratorio di Rituali e Pratiche Festive si dà il via al secondo step del progetto “Streghe, Sante e altre Signore. Figure, espressioni e pratiche della corporeità nel mezzogiorno” e finanziato dalla Regione Campania Unità operativa dirigenziale “Promozione e valorizzazione dei Musei e delle Biblioteche”.

Lunedì 20 maggio, presso la sede centrale dell’Istituto di Istruzione Superiore Telesi@ di via Caio Ponzio Telesino a Telese Terme, si è dato il via al “Laboratorio di Rituali e Pratiche Festive” coordinato dalla Cooperativa IDEAS e sotto l’egida della professoressa Teodolinda Franco. Il corso di formazione, della durata di 30 ore, è inserito nel progetto “Streghe, Sante e altre Signore. Figure, espressioni e pratiche della corporeità nel mezzogiorno” co-finanziato dalla Regione Campania Direzione Generale “Politiche culturali e il Turismo” Unità operativa dirigenziale “Promozione e valorizzazione dei Musei e delle Biblioteche”.

Il laboratorio è il secondo step di un progetto ben più ampio, che vedrà la nascita di un Atlante delle tradizioni dedicato alla figura della donna quale dea, madre, santa e strega. Il progetto, già iniziato con una mappatura delle tradizioni del territorio, grazie a questo corso “porterà sul campo” 20 ragazzi del Liceo Economico Sociale di Solopaca.

I ragazzi, dopo aver appreso nozioni tecniche relative alla ricerca sul campo propria dell’antropologia, affiancheranno antropologi e ricercatori alla ricerca di tutte quelle memorie che confluiranno in un grande Archivio dando voce a Iside, Diana, Demetra e le numerose Madonne in onore delle quali si tengono riti secolari e ben radicati sul territorio. Donne alle quali è affidata l’intera sapienza di un mondo magico fatto di rituali e dispositivi utili al popolo per riaffermare la propria presenza nel mondo. Andranno alla ricerca delle Janare, delle curatrici, delle dee, ripercorrendo il mondo del “femmineo”.



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