L'Oro del Marchese de "La Fortezza"miglior spumante d'Italia metodo Charmat

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Enzo RilloEnzo Rillo

La Fortezza oltre allo spumante, ha portato sul podio, come terzo miglior vino rosso d’Italia la riserva ‘Enzo Rillo’.

Lo spumante L’Oro del Marchese della cantina La Fortezza di Torrecuso troneggia nella guida Annuario dei Migliori Vini Italiani 2017 come il miglior spumante d’Italia metodo Charmat. Il premio è stato consegnato a Roma qualche giorno fa in occasione dell’evento organizzato da Luca Maroni ‘Il Buono nel Bello’ presso il Salone delle Fontane.

La Fortezza oltre allo spumante, ha portato sul podio, come terzo miglior vino rosso d’Italia la riserva ‘Enzo Rillo’. Ecco cosa è scritto sull’annuario di Luca maroni: “Bicchiere ormai d'eccellenza qualitativa complessiva quello della cantina ‘La Fortezza’. Vini performanti in ogni diversa categoria, versatilità che è effetto della qualità della materia prima così come di rispettosa, filologica enologia trasformativa. Brillano allora inossidati e puri i diversi varietali, con il Greco Sannio 2015 di turgore e nitore floreale, il Fiano Sannio 2015 morbido e setoso, l'Aglianico Frizzante Rosato, linfatico e briosamente ciliegioso. Fuoriclasse assoluti i tre vini migliori. La Falanghina Enzo Rillo 2015, ai vertici della tipologia per la suadenza, la fittezza e la nitidezza della sua fruttosità sì pura. L'Aglianico Riserva Enzo Rillo, in assoluto è fra i rossi italiani migliori dell'anno, (terzo classificato) è un gran vino che con la sua mora speziata maestosa i nostri sensi ammanta con rara fittezza espressiva. Rivelazione assoluta infine L'Oro del Marchese Falanghina Extra Dry: il miglior Charmat italiano dell'anno con la sua spumosità cremosa, la sua perfetta armonia palatale fra morbidezza e acida spina, l'inossidata e clorofillosa pulizia della sua briosa olfattiva livrea. Chapeau”.

"Questi riconoscimenti –  ha affermato il patron della cantina Enzo Rillo - vanno prima di tutto al nostro bellissimo territorio”. E Rillo spiega perché ha creato ‘La Fortezza’: “Se mi domandassero perché un imprenditore di successo già affermato nel campo delle costruzioni, della sicurezza stradale, impegnato nel tessile e nel terziario avanzato, decide di investire nel settore vitivinicolo la risposta non potrebbe che essere una: amo la mia terra. La amo perché ho un attaccamento mai sopito alle mie origini, sono prima di tutto figlio di contadini, con un’infanzia e un’adolescenza trascorse a scorrazzare tra i campi tra gente umile ed onesta a Torrecuso, dove sono nato e dove vivo dirigendo le mie attività. Solo chi è cresciuto e vive in contatto con la terra, con il sole, con l’aria e con l’acqua, solo chi è portatore di una sana cultura del lavoro potrà raccontare alle generazioni che verranno, e in primo luogo ai propri figli, le emozioni forti che fanno tutt'uno con il sudore e l’asprezza del lavoro nei campi. Fondere questi sentimenti con la più moderna tecnologia, con l’esperienza e la professionalità, con il desiderio di produrre e commercializzare convivialità, qualità, emozioni, - ha concluso Rillo - è stato un passo quasi obbligato per chi come me da anni ha come primo obiettivo quello di far conoscere in Italia e nel Mondo il nostro territorio”. 



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