L'ex Riccio: "Benevento è la piazza ideale per giocare a calcio. Sarò sempre grato al presidente Spatola"

17:34:3 7690 stampa questo articolo

Nel giorno del suo compleanno, con l’ex centrocampista di Benevento, Avellino e Cosenza, Vincenzo Riccio, abbiamo affrontato di versi temi; ricordando anche episodi che hanno lasciato molta delusione al centrocampista di Brusciano

“I ricordi che ho della piazza beneventana sono tutti molto belli, tranne, purtroppo, la parentesi di Crotone. Quella è una ferita che ancora porto dentro. Qualcosa che in tanti anni di calcio non mi era mai capitata. Mi dispiace che sia successa in una regione come la Calabria, una terra alla quale sono molto affezionato: in molti ricorderanno i miei trascorsi a Cosenza, club nel quale ho militato per cinque anni e mezzo. Ripeto, si tratta di una ferita che mi porto ancora dentro: arrivai  al campo per salutare un massaggiatore che era stato con me a Cosenza. Quando scesi dal pullman presi uno schiaffo da uno che non credo fosse nemmeno uno steward. Sono cose che non fanno parte del calcio”.

“Quel Benevento – continua Riccio - magari non aveva la solidità economica di quello attale, ma ti posso dire una cosa: per me fece tantissimo. Venivo da Siena e non giocavo da cinque mesi: la piazza sannita e quella dirigenza mi diedero una nuova linfa, sia dal punto di vista professionale che morale. Ero molto giù. A Benevento ho lasciato tanti amici, anche nella cosiddetta zona popolare delle ‘palazzine’. Permettimi di ricordare e ringraziare il presidente Pino Spatola, il quale venne a prendermi a Siena con Gino Corrado e Lo Schiavo. Mi hanno aiutato molto nel percorso della mia carriera, facendomi disputare altri anni importanti. Non potrò mai dimenticare Spatola”.

Dico una cosa ai tifosi del Benevento: non è detto che una società – ma faccio un discorso generale – spendendo soldi possa andare immediatamente in A. Ogni campionato ha una storia diversa, sono tante le componenti che incidono. Solo il lavoro può dare le giuste soddisfazioni. La società del Benevento, il presidente Vigorito e i suoi collaboratori hanno lavorato molti anni per arrivare a certi livelli. Diciamo che nella parentesi vissuta in serie a è mancata la giusta esperienza. Ormai il Benevento è nell’ élite del calcio italiano, la tifoseria è un esempio da seguire. I contesti difficili vanno affrontati con la giusta calma. In pochi possono permettersi di avere un presidente che continua a spendere soldi, realizzando campi e strutture”.

Calma e fiducia sono gli ingredienti necessari per ottenere le giuste gratificazioni: “Quest’anno è arrivato Bucchi: si tratta di un allenatore bravo e giovane. Anche lui sta maturando la giusta esperienza. I momenti difficili sono una cosa normalissima. Situazioni dove le cose non girano bene capitano un po' ovunque. Bisogna restare sereni e far lavorare tutti con la necessaria tranquillità. Benevento è la città ideale per giocare a calcio: ci sono tutte le componenti per metterti nelle condizioni giuste per fare bene”.

Il Benevento sta curando con meticolosità il settore giovanile. Questo è un aspetto fondamentale soprattutto per il futuro: “ La rosa ha tanti elementi importanti, ma una cosa che ho notato è che ogni anno vengono aggiunti quei tre-quattro giovani presi dalle giovanili. E’ un settore dove il Benevento sta facendo un ottimo lavoro. Nel periodo in cui ho giocato ho visto calciatori legatissimi alla maglia. Spero che non si perda mai questo tipo di attaccamento”.

Cosa riserverà il mercato di gennaio?: “Non so cosa succederà. Nel campionato italiano, però, è molto importante avere una difesa solida, fatta di gente con personalità. Prendere pochi gol e avere un bomber di razza è fondamentale, anche se queste possono sembrare parole scontate. Raramente in Italia vediamo partite spettacolari, chi vince i campionati - comunque - è chi ha una difesa solida. Sicuramente, potendo disporre dal primo momento di calciatori come Antei e Tuia si poteva avere qualcosa in più in termini di punti” .

“Si è parlato anche di un ritorno di Ceravolo. E’ un calciatore che darebbe una mano importante. Uno che conosce l’ambiente e che andrebbe ad aumentare il tasso tecnico di una rosa già forte”.

Domenica, prima dell’inizio del girone di ritorno, ci sarà l’intermezzo di Coppa Italia contro l’Inter: “La partita contro l’Inter è un po’ anomala per il fatto che si giocherà senza tifosi. San Siro è uno stadio particolare. Sono convinto che Bucchi cercherà di ottenere il massimo, magari dando qualche opportunità a chi ha giocato un po’ di meno. Una partita di prestigio, ma da vivere con la giusta tranquillità. In campo si va sempre per dare il massimo”.

In campionato – poi – ci sarà la sfida contro il Lecce: “Un campo difficile – conclude Riccio - mi auguro che il Benevento inizi questa seconda fase con il piglio giusto e con risultati importanti”.

C.D.



Articolo di Calcio / Commenti