L'Ictus cerebrale in Europa: la gestione della cura in Italia

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Ictus (stroke)Ictus (stroke)

L’I.R.C.C.S. Neuromed e Samnium Medica promuovono un incontro sullo stato dell’arte della lotta all'ictus cerebrale.

L’ictus cerebrale, la seconda causa di morte e la prima causa di disabilità negli adulti, rappresenta una delle patologie che maggiormente influiranno nel prossimo futuro sui cittadini, sulle famiglie e sui sistemi sanitari di tutto il mondo. Ecco perché è in atto uno sforzo internazionale rivolto al miglioramento delle strategie di prevenzione, alla ricerca scientifica e al contrasto alle differenze nella qualità delle cure che ancora si riscontrano tra i diversi territori.

In questo contesto, a seguito della Giornata Mondiale dell’Ictus cerebrale che l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha celebrato il 28 ottobre scorso, si inserisce il convegno promosso dall’I.R.C.C.S. Neuromed in collaborazione con Samnium Medica e Coldiretti Campania dal titolo “Ictus cerebrale in Europa: la gestione della cura in Italia”. L’incontro si terrà sabato, 16 dicembre, a partire dalle ore 9.00 presso il Museo del Sannio di Benevento e avrà validità di un corso ECM (Educazione Continua in Medicina) per tutti gli addetti della sanità.

A fronte dell’importante problema delle disuguaglianze geografiche nella cura dei pazienti colpiti da Ictus, l’Istituto di Pozzilli porterà l’esperienza, cruciale, della stroke unit quale centro multidisciplinare. Tali centri, considerati l’arma più efficace in questo campo, non sono distribuiti equamente tra i diversi Paesi Europei. Ma anche all’interno della stessa nazione le differenze tra un territorio e l’altro possono essere drammatiche. In Italia, infatti, i due terzi delle stroke unit sono situati al centro nord, una situazione che penalizza gravemente i cittadini del sud sia in termini di mortalità che di invalidità risultante dalla patologia.

“Le stroke unit – afferma il dottor Rodolfo Grella, Responsabile scientifico dell’incontro e Neurologo della Stroke Unit I.R.C.C.S. Neuromed – sono le uniche strutture in cui l’ictus può essere realmente affrontato e trattato, dal momento dell’emergenza fino alla riabilitazione, riducendo in modo drammatico le possibilità di morte o disabilità nella persona colpita. Ma la partita dell’ictus si gioca sul tempo, e per questo motivo è assolutamente necessario che la presenza delle stroke unit sul territorio sia adeguata. Ciò non avviene in molte zone d’Europa e non avviene in Italia. Ecco perché è importante sollevare il problema delle diseguaglianze geografiche. Il paziente colpito da un ictus deve essere prontamente trattato con le cure più appropriate, indipendentemente da dove vive”.

Il tema della prevenzione, poi, è imprescindibile. Vi è, infatti, l’urgenza di diffondere tra la popolazione i concetti fondamentali per uno stile di vita sano, che riduca il rischio di malattia. 



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