L'Ordine dei Medici di Benevento contro il regionalismo differenziato. Ianniello: "A rischio il diritto universale alle cure mediche"

10:32:43 2120 stampa questo articolo
Giovanni IannielloGiovanni Ianniello

Si è tenuta a Roma lo scorso sabato, per la prima volta, l’assemblea congiunta delle professioni mediche e sanitarie che unitariamente hanno sottoscritto il “Manifesto dell’Alleanza tra Professionisti della Salute per un Nuovo SSN”. 

Il Governo sul regionalismo differenziato sembra diviso, alla ricerca di una mediazione; la sanità, su iniziativa della FNOMCeO, si è auto-organizzata costituendosi come soggetto politico inter-professionale unitario autonomo. 

"Il significato politico della manifestazione è evidente" - dichiara Giovanni Pietro Ianniello, presidente dell’Ordine dei Medici di Benevento - "Il regionalismo differenziato pone il problema della sopravvivenza del Sistema Sanitario Nazionale. A Roma gli Ordini delle professioni sanitarie e sociali si sono ricompattati su una proposta che difende i valori dell’universalismo e, non chiudendo al cambiamento, in quanto organi sussidiari dello Stato garanti del diritto alla salute delle Persone, si sono posti come l’interlocutori principali della politica e del governo.
Parlando a nome di 1 milione e mezzo di operatori, abbiamo detto al governo che il regionalismo differenziato come proposto da Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna mette a rischio alcuni postulati fondamentali che sino ad oggi hanno garantito in questo paese, ad ogni cittadino italiano o straniero, uguaglianza di trattamento, universalità delle cure e centralità del bisogno della persona.  Postulati senza i quali in una società civile la medicina non può essere esercitata. Prima delle ragioni giuridiche, economiche, e partitiche ci sono quelle morali, etiche e deontologiche che dicono “no” al regionalismo differenziato".

"La perdita di benefici di alcune persone - spiega Ianniello - non può essere in nessun modo giustificata dai maggiori benefici goduti da altre. Prima del valore degli interessi, del Veneto, della Lombardia e dell’Emilia Romagna, viene quello della giustizia cioè quello della morale. In medicina l’egualitarismo è morale, il regionalismo differenziato no. Come Federazione Nazionale ci stiamo impegnando fortemente su tale problematica, è però indispensabile che anche le forze politiche ed i Cittadini facciano sentire la loro voce prima che vengano prese decisioni irreparabili”.



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