L'Unione Europea vieta i prodotti realizzati con lavoro forzato

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Il Parlamento Europeo approva una Legge per contrastare lo sfruttamento dei lavoratori e proteggere i Diritti Umani.

Il Parlamento Europeo ha adottato una legge che cambierà il panorama commerciale dell'Unione Europea, mettendo fine alla vendita di beni realizzati tramite lavoro forzato. Con una schiacciante maggioranza di 555 voti a favore, 6 contrari e 45 astensioni, il nuovo regolamento mira a porre fine al commercio di prodotti ottenuti attraverso il lavoro coatto. Questo segna un importante passo avanti nell'etica del commercio internazionale.

Secondo il regolamento, le autorità degli Stati membri e della Commissione europea saranno autorizzate ad indagare sul sospetto uso di lavoro forzato nelle catene di produzione e nei prodotti stessi. Se un prodotto viene ritenuto frutto di lavoro forzato, sarà immediatamente ritirato dal mercato europeo e le spedizioni saranno bloccate alle frontiere dell'UE.

Le indagini si baseranno su informazioni verificabili provenienti da varie fonti, incluse organizzazioni internazionali e informatori. I criteri considerati includeranno la prevalenza del lavoro forzato in determinati settori e aree geografiche.

Le imprese che violano questa normativa dovranno ritirare i loro prodotti dal mercato e affrontare sanzioni. Tuttavia, una volta eliminato il lavoro forzato dalle loro catene di approvvigionamento, potranno riottenere l'ammissione al mercato.

La relatrice della commissione per il mercato interno, Maria-Manuel Leitão-Marques, ha sottolineato l'importanza di questa legge nel contesto globale dello sfruttamento umano, mentre Samira Rafaela, relatrice della commissione per il commercio internazionale, ha lodato il regolamento come un passo avanti significativo verso un commercio più equo ed etico.

Il testo deve ancora ricevere l'approvazione formale del Consiglio e sarà pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale prima di entrare in vigore tra tre anni.

I relatori Maria-Manuel Leitão-Marques e Samira Rafaela terranno una conferenza stampa alle 14.00 per fornire ulteriori dettagli sulla votazione e rispondere alle domande dei giornalisti.

Questa decisione del Parlamento Europeo risponde alle aspettative dei cittadini riguardo alla creazione di norme commerciali che rispettino i diritti umani, sia all'interno che all'esterno dell'UE.



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