La camera ardente per il vice brigadiere Rega

Un fiume di gente, stretta nell'alveo che conduce alla cappella di piazza Monte di Pietà a Roma. Il temporale non li fa tracimare altrove: aspettano, composti, di poter dare l'ultimo saluto al vice brigadiere Mario Cerciello Rega , ucciso due notti fa con undici coltellate.

La camera ardente è stata allestita a pochi passi dalla caserma dei Carabinieri di piazza Farnese dove da anni Rega prestava servizio. Ieri il giudice per le indagini preliminari ha convalidato il fermo dei due giovani statunitensi accusati di concorso in omicidio e tentata estorsione. Elder Finnegan Lee e Christian Gabriel Natale Hjort hanno confessato il delitto dopo un lungo interrogatorio in caserma: il primo ha ammesso di essere l'autore materiale dell'omicidio. La foto che ritrae uno dei due presunti responsabili dell'uccisione ammanettato e bendato ha fatto il giro del mondo.

L'immagine è circolata prima in chat e poi online, scatenando le polemiche. Sulla vicenda l'Arma ha avviato un'indagine interna mentre la la Procura di Roma è in attesa di un'informativa in relazione alla foto, prima di aprire un fascicolo d'indagine per una presunta violazione dei diritti dell'accusato. Nel frattempo, proseguono anche le indagini dei Carabinieri sull'uomo che avrebbe venduto ai due californiani aspirina, spacciandola per droga, e che avrebbe contattato il 112 nel tentativo di recuperare lo zaino che i giovani gli avevano rubato. Secondo l'autopsia, Cerciello Rega è deceduto a causa della forte emorragia. Sul luogo del delitto un tappeto di fiori e messaggi per il vice brigadiere.


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