La Solot porta in scena la Benevento "Medaglia d'oro"

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Il Duomo di Benevento dopo i bombardamenti Il Duomo di Benevento dopo i bombardamenti

Mercoledì 19 e giovedì 20 agosto, al Mulino Pacifico ore 21.00 la Solot Compagnia Stabile di Benevento e I due della Città del Sole presentano “Medaglia d’oro”, di Michelangelo Fetto che ha curato anche la regia con Antonio Intorcia, mentre l’organizzazione generale è affidata a Paola Fetto.

Il 15 giugno 1967 il presidente della repubblica Giuseppe Saragat consegna al sindaco della città di Benevento Pasquale Meomartini una medaglia d’oro. Perché? Quando si sente nominare la parola “medaglia” il pensiero corre naturalmente ad una competizione sportiva, alle Olimpiadi, magari con una colonna sonora che fa da sfondo al pensiero stesso come quella del film Momenti di Gloria. No, in realtà il motivo della consegna fu un altro e fu tutt’altro che lieto come può essere un successo sportivo; la motivazione ufficiale della consegna fu la seguente “Sottoposta a violenti bombardamenti terrestri ed aerei e all'infuriare di combattimenti nelle vie cittadine, subiva con impavida fierezza gravi distruzioni, disagi e pericoli di ogni sorta. Duemila dei suoi cittadini sacrificavano la vita alla causa della Patria e della Libertà.”

Nel 1943 (qualche giorno prima e molti giorni dopo l'8 settembre, cioè dell’Armistizio e dell’incomprensibile messaggio agli italiani da parte del Capo del Governo generale Badoglio) la Città subì pesanti, ripetuti (ed insensati) bombardamenti da parte dell'aviazione anglo-americana, peraltro senza la benché minima azione di contrasto da parte degli attaccati: tremila circa furono le vittime, la quasi totalità civili ed italiane, mentre i militari tedeschi che occupavano il Sannio (probabili obiettivi degli aerei alleati) ne uscirono indenni, anche perché nonostante la virulenza degli attacchi, le vie di fuga dal Sannio (altro probabile obiettivo delle azioni di guerra alleate) restarono intatte. Mentre il Palazzo del Governo, l'Arco di Traiano, la Rocca dei Rettori e altri edifici si salvarono, furono invece rasi al suolo il centro storico di Benevento, la Stazione ferroviaria, alcuni opifici, la Fabbrica di costruzioni aeronautiche.

A settant’anni dal massacro la Solot mette in scena “Medaglia d’oro” che si può definire una ricostruzione teatrale di quei tragici eventi (di cui purtroppo le giovani generazioni non serbano ricordo o addirittura non hanno conoscenza) che tanto segnarono i corpi, le coscienze, gli affetti dei beneventani. Fortemente convinta del fatto che conoscere il proprio passato sia fondamentale per conoscere meglio e giustamente ciò che siamo e che la memoria storica costituisca base stabile sui cui costruire l’architettura sociale di una comunità, la Solot conclude con “Medaglia d’oro” la cosiddetta trilogia della Memoria cominciata con Valani e proseguita con Memoria - la consegna.



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