Lezione di italiano in piazza, per discutere di immigrazione e diritti
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È attesa per oggi pomeriggio alle 17.30, a piazza Matteotti, la manifestazione organizzata dalla scuola di italiano Oltre Confine, CSOA Depistaggio e ASD Atletico Brigante. Una lezione di italiano in piazza, per creare un momento di incontro e discussione.
Si svolgerà nel pomeriggio, a Piazza Matteotti – piazza Santa Sofia – la ‘lezione di italiano in piazza’ organizzata dalla scuola di italiano Oltre Confine, il CSOA Depistaggio e l’ASD Atletico Brigante. “Abbiamo deciso – scrivono – di aderire alla giornata Internazionale di azioni con iniziative decentrate contro le politiche razziste, repressive e per il diritto alla libertà di movimento, all’asilo, alla regolarizzazione e alla libertà di residenza e di lavoro in Europa”.
“Siamo parte – si legge nel volantino di adesione - degli oltre 33 milioni di migranti, di cui 12 milioni già appartenenti all’Unione Europea, che vivono in uno dei 28 paesi membri dell’Unione Europea e rappresentiamo il 4% dei 509 milioni di abitanti. Siamo quei migranti che continuano a perdere i permessi di soggiorno compresi quelli che sono stati truffati durante le varie sanatorie come avvenuto in Italia nel 2012. Siamo quei richiedenti asilo e rifugiati diventati “pacchi di spedizione” tra i vari stati dell’Unione Europea a causa del Regolamento Dublino III: un vero sistema di “apartheid” che esprime tutta l’ipocrisia dell’Europa e dei suoi stati membri Italia compresa. Siamo quei richiedenti asilo e rifugiati spinti dai vari conflitti spesso voluti dall’occidente anche con il traffico di armi per accaparrarsi terre o altre materie come l’oro, il petrolio o per ragioni di dominio geopolitico”.
“Denunciamo – continuano – la vergognosa campagna strumentale e razzista secondo la quale i richiedenti asilo e i migranti ricevono dai 25 ai 35 euro al giorno. Questi soldi non li abbiamo mai visti! Perché il denaro pubblico destinato alle cosiddette politiche di accoglienza, già di per sé insufficiente, sparisce in un torbido sistema di spartizioni e corruzione, che lucra sulla pelle sia dei migranti che dei lavoratori del settore. Condanniamo il sistema della detenzione amministrativa e chiediamo, in Italia, in Europa ed ovunque, la chiusura dei CIE e di qualunque altra struttura lesiva dei diritti fondamentali delle persone frutto di politiche securitarie su base etnica. Chiediamo l’accesso alla cittadinanza per i bambini figli di migranti nati in Italia o comunque a prescindere dal reddito per tutti i migranti”.
“Chiamiamo – concludono – tutti e tutte a partecipare a questa giornata per la regolarizzazione, la rottura tra permesso di soggiorno e contratto di lavoro, il rinnovo di tutti i permessi di soggiorno indipendentemente dall’iscrizione all’anagrafe, il reddito, la casa, lo studio, il trasporto pubblico locale”.