'Liceo del tabacco': tanto fumo... Tutti lo vogliono e nessuno lo piglia

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di Lorenzo Palmieri - Dal Quaderno Settimanale - E’ incerta la sorte della sede del Monopoli Tabacchi di Via XXV Luglio. Il Comune è intenzionato a riqualificare la struttura del Rione Ferrovia, ma necessita del "sì" del Ministero delle Finanze, proprietario dell’immobile.

Angelo Mancini, dirigente dei sistemi di Staff di Palazzo Mosti, auspica una delocalizzazione delle attività amministrative e di deposito. Lo Stato sarebbe intenzionato, invece, a implementarle. Lo stabilimento adesso è adibito a deposito di merce sequestrata dalla Finanza. Una recente interrogazione dei consiglieri comunali Gianfranco Ucci e Mario Pasquariello, del PDL-Forza Italia, ha richiamato l’attenzione sul futuro dei 15 dipendenti dell’enorme struttura.

L’edificio risale agli Anni ’50 e dal popolo veniva definito il "Liceo del tabacco". Prima della seconda guerra mondiale la sede del Monopolio tabacchi si trovava in Piazza Santa Maria. Visto l’incremento d’attività, il tabacchificio fu poi delocalizzato nella struttura del Rione Ferrovia che, ancora oggi, vanta un’area di 60.000 metri quadrati, 30.000 coperti e adibiti a deposito di merce sequestrata. In Italia ne esistono solo altri tre dello stesso tipo: a Trieste, ad Adria (in provincia di Ferrara) e a Bari. Benevento, però, diventerà il polo principale perché Bari e Trieste sono in dimissione.

I contadini che coltivavano il tabacco lo consegnavano ai Monopoli in quegli stabilimenti per il trattamento e la vendita sul mercato. Veniva conservato in alcuni scatoloni a seconda della qualità e poi inviato alle manifatture per la trasformazione in sigaretta. Esisteva anche una varietà di tabacco tipica locale: “il beneventano”, nero con striature più chiare, caratteristico perché legato alla vicinanza dei fiumi Calore e Sabato.

Il Kentucky, invece, veniva inviato a Lucca per la realizzazione del tipico sigaro Toscano. I dipendenti erano circa 400, soprattutto donne, ed erano stagionali, perché l’attività del tabacco era legata ai periodi di coltivazione della materia prima. Successivamente, lo Stato decise, con una riforma, di abbandonare l’attività di produzione trattenendo solo la sezione amministrativa. Buona parte dei lavoratori si trasferirono in un’altra struttura, molto simile ma più piccola, a San Giorgio del Sannio, nei pressi del Viale Spinelli, ora pure chiusa. Attualmente, a Benevento, lavorano 15 dipendenti che si occupano di controllo in materia di contrabbando, di giochi e lotterie e del rilascio di patentini per la rivendita di sigarette: le ultime assunzioni si sono effettuate nel 1982. Gli uffici adempiono anche del rilascio dei tagliandi dei Monopoli di Stato che vanno apposti sui pacchetti delle sigarette.

Lo stabilimento così è stato convertito in deposito. Riceve, continuamente, dalla Guardia di Finanza quantità enormi di sigarette di contrabbando, videogiochi contraffatti e automobili sequestrate. La merce proviene dall’intero Meridione. Sul retro c’è un piazzale di 4.000 metri quadrati pieno di autoveicoli: i migliori vanno a far parte della dotazione della Protezione Civile, dei Vigili del Fuoco e delle associazioni di volontariato dietro autorizzazione specifica del magistrato.

Tra i mezzi spiccano anche alcuni bruciati o usati in qualche conflitto a fuoco, oggetto di processi penali ancora in corso. I videogiochi in deposito, invece, sono circa 2.000, vengono rottamati continuamente. La struttura è ad alta sicurezza, controllata 24 ore su 24 con sistemi di videosorveglianza e allarmi elettronici oltre che pattugliata dalle forze dell’ordine e da vigilanza privata.

Pasquale Russo, dipendente della struttura e sindacalista della Cisl-Fp vi lavora da 31 anni. Nella sua stanza c’è una foglia di tabacco di circa un metro incorniciata e appesa al muro ma, tiene a precisare, non ha mai fumato in vita sua: “E’ da 20 anni che molte persone hanno messo gli occhi su questo stabilimento. Una struttura di questo tipo è centrale e appetibile, un polo di snodo per ferrovie, autostrade e accessi a tutta la provincia. Io, come lavoratore, sono perfettamente d’accordo ad aprire il tabacchificio alla città ristrutturandolo e riqualificandolo. Però, attenzione, la storia del Monopolio è secolare, va tutelata. E’ stata l’unica realtà economica a favore di aziende contadine familiari ben pagate per il prodotto coltivato. Vorremmo solo un po’ di trasparenza. La precedente Amministrazione Comunale fece un progetto (la cd. STU, Società di Trasformazione Urbana, NDR), ma sembra sia andato nel dimenticatoio per dare spazio a nuove idee ancora non chiare. Nessuno ha mai chiamato in causa noi dipendenti, nonostante ovviamente nessun potere decisionale ci spetti. Avremmo gradito almeno un contatto da parte dei politici, anche per capire di cosa ci occupiamo qui dentro e quale futuro potrebbe avere lo stabile”.

Con una riforma, a breve, nascerà l’agenzia giochi provinciali che risponderà sempre al Ministero delle Finanze. Secondo Russo, sarebbe una buona occasione per trasferire il deposito e aumentare l’occupazione. I consiglieri comunali Ucci e Pasquariello hanno presentato un’interrogazione per conoscere gli sviluppi e le proposte concrete in merito alla questione. L’opposizione ha sottolineato l’inserimento di tale sito, da parte sua, quando era al timone di Palazzo Mosti, all’interno della STU. Ma nulla è andato in porto.

“Non è la prima volta che intervengo in materia – ha detto Ucci -. E’ quella un’area interessante per lo sviluppo organico della città e va condivisa una scelta di delocalizzazione per i Monopoli garantendo il lavoro dei dipendenti, incrementando la loro attività. E’ nostro dovere seguire l’evoluzione del tavolo tecnico”.

Di delocalizzazione parla anche il dirigente comunale Mancini. Un immobile di quella cubatura può avere sicuramente altre destinazioni rispetto a quella odierna, ma la proprietà, di fatto, è del Ministero delle Finanze. Il Comune quindi aspetta un cenno dal Demanio. “Abbiamo verificato l’applicabilità del programma Jessica (uno strumento europeo di finanziamento, NDR) - ha detto Mancini - per riqualificare l’area. Ma non abbiamo un progetto tecnico e definitivo della struttura perché non siamo i diretti proprietari. Ci sono enormi interessi anche da parte dell’Università e di molti privati per la creazione di strutture alberghiere. Per ora, tutte ipotesi”.

Per rendere operative le proposte, quindi, ci deve essere una disponibilità, da parte del Demanio, al trasferimento di attività che, invece, come annunciato pare volervi creare maggiore un vero polo di raccolta di materiale sequestrato, il più grande del Sud. “Abbiamo formulato numerose proposte per la delocalizzazione – ha ancora precisato Mancini - e offerto, nei mesi scorsi, alcuni capannoni di Contrada Olivola per un eventuale trasferimento. Questa soluzione alternativa, però, ha senso solo se il flusso di merce accumulata è quello attuale, in caso di incremento, diventerebbe impossibile trovare una cubatura unica grande quanto la sede dei Monopoli di Rione Ferrovia. Non esiste, né a Benevento, né in provincia una spazio simile, se fosse disponibile avremmo già risolto il problema”.
Lorenzo Palmieri
Dal Quaderno Settimanale n.552 dell'11 Ottobre 2009



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