Focus ESG – Episodio 66

MILANO (ITALPRESS) – I dati oggi non mancano, anzi.

Ma è difficile analizzarli, confrontarli, comprenderli.

Quindi avere informazioni più chiare per prendere decisioni giuste non è facile, sia nella dimensione sociale sia in quella ambientale.

La governance? E’ sotto pressione come non mai, anche perché ci troviamo di fronte a sfide molteplici e interconnesse.

Da trent’anni siamo impegnati sul tema del cambiamento climatico e in particolare concentrati sulla riduzione del clima alterante CO2.

Dal 1997 in Europa si è investito sulla mobilità individuale a gasolio che riduceva le emissioni della CO2 di ben oltre il 35%, grazie a una tecnologia tutta europea, quella dell’alta pressione per i motori termici.

Tecnologia che ha portato l’industria europea, per la prima volta nella storia, ad essere la N.1 al mondo per produzione, vendite ed occupazione.

Nel 2015 c’è stato il grave incidente legato alle emissioni di NOX, noto ai più come Dieselgate, non su un clima alterante bensì irritante, a cui tra l’altro l’ingegneria ha subito posto rimedio con la tecnologia ADBLUE, altro contenuto tech europeo.

Ne è seguito però un cambio di strategia risultata favorevole all’Oriente, verso l’elettrificazione spinta, con un cambio di paradigma epocale.

Quale? La politica ha deciso sull’ingegneria.

Anche negli USA con Barak Obama.

Le fonti fossili sono state messe nel mirino come la mobilità non elettrica per una scelta di emissioni zero locali dei veicoli 100% elettrici.

Il loro consumo, il loro costo, il loro peso ma anche la loro dipendenza da specifiche materie prime come Nickel, Cobalto, Manganese non sono state adeguatamente considerate.

Entrando proprio nel merito di energia e mobilità, tutti abbiamo toccato con mano questo cambio di passo che ora presenta risvolti sociali non trascurabili ma anche economici e ambientali non certi, con una geopolitica il cui ruolo è sempre più evidente.

Ci troviamo ora con aree del mondo dove c’è chi è molto esposto a criticità, non solo sulla mobilità ma anche sull’energia.

Una parte dell’Europa è in sofferenza sulla raffinazione e in Italia abbiamo problemi con il Jet Fuel.

Nel mondo c’è sempre più bisogno di energia e se le fonti rinnovabili crescono, non riescono a coprire le necessità e cresce anche il consumo di petrolio.

E cosa dire dell’industria automobilistica europea in forte contrazione, di fatto a favore di quella cinese, anche sulle auto a benzina? Avere dati di qualità, capacità di confrontarli e utilizzarli aiuterebbe tutti, per poter fare scelte migliori.

Nella puntata 66 di Focus ESG, la professoressa Monica Billio dell’Università Ca’ Foscari Venezia e responsabile Finanza sostenibile della Fondazione Grins, l’ingegnere Gianni Murano, presidente di Unem, e l’ingegner Mariano Cilenti, General Manager del Centro Ricerca e Sviluppo CVIT, BOSCH Bari, con il giornalista Marco Marelli entrano nel merito, portando esempi e sollecitando una maggiore attenzione a analisi super partes, ma soprattutto auspicando la disponibilità di dati confrontabili, utilizzabili, utili e di qualità, sempre più necessari e vitali per i decisori pubblici e per i cittadini.

sat/gsl


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