Migranti, Altrabenevento chiede sia fatta luce sulla gestione dei centri di accoglienza

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Gabriele Corona, presidente di AltrabeneventoGabriele Corona, presidente di Altrabenevento

Oggi è previsto l'incontro tra il Prefetto, il rappresentante dell'ANCI, il presidente della Provincia ed alcuni sindaci per decidere come gestire l'accoglienza dei migranti. Altrabenevento non perde l'occasione per snocciolare gli episodi di tensione verificatisi e le "incongruenze" in merito ai centri prima autorizzati e poi chiusi a seguito della scoperta di gravi mancanze come l'inagibilità.    

L'Associazione Altrabenevento prende spunto da tale occasione per sollecitare la Prefettura a chiarire che cosa sia sinora accaduto a proposito delle autorizzazioni rilasciate per alcuni centri che poi sono stati chiusi o sospesi "con la conseguente odissea dei richiedenti asilo". L'associazione guidata da Gabriele Corona ricorda il caso del centro Damasco 12 di Madonna della Salute, a Benevento, gestito dalla cooperativa Maleventum, centro autorizzato dalla Prefettura ma sequestrato dalla Procura della Repubblica per gravi violazioni, per il quale sono indagati per falso e truffa i proprietari dell'edificio e l'ammistratore della cooperativa che attraverso un comunicato a Il Sannio Quotidiano, fa sapere che "Paolo Di Donato è solo un consulente", mentre "tutti sanno" - afferma Corona - "che è il factotum di quella cooperativa che finora ha trattato gli affari della cooperativa incontrando sindaci, ministri, politici vari e giornalisti, vantando anche rapporti di grande considerazione da parte di funzionari di Prefettura".

Corona poi ricorda che anche il centro di San Chirico di Benevento, conosciuto per essere assurto agli onori della cronaca come "l'ex conigliera", anch'esso gestito dalla Maleventum è stato autorizzato dalla Prefettura e poi richiuso per mancanza di condono edilizio e certificato di agibilità. 

Ancora più grave, sostiene il presidente di Altrabenevento, è la situazione del centro di Vitulano, "un ex agriturismo autorizzato dalla Prefettura ma oggetto di blitz da parte del Comune prima con contestazioni igienico-sanitarie non rilevate dalla ASL e poi con la chiusura, di fatto, attraverso lo sbarramento della strada privata". L'apertura e successiva chiusura di questi centri hanno determinato i momenti di tensione tra forze dell'ordine e migranti nelle fasi di trasferimento verso le altre strutture.

Corona ravvisa il rischio che tali tensioni possano ripetersi, perchè a suo avviso vi sarebbero altre struttura non a norma, ma ancora utilizzate. Come il centro migranti di Durazzano, "autorizzato dalla Prefettura ma che è stato allestito in uno stabile vincolato perché di particolare pregio ambientale, oggetto di ordinanza comunale di abbattimento per la parte superiore realizzata abusivamente. L'atto è stato inviato anche alla Procura della Repubblica dal responsabile dell'Ufficio Tecnico per sospetti illeciti da parte di funzionari comunali. Casi analoghi vengono segnalati in altri comuni, ad esempio a Molinara".

"La Prefettura" - incalza Corona - "deve spiegare come ha finora gestito l'accoglienza che ha consentito a privati proprietari di edifici o gestori degli stessi, di accaparrarsi illecitamente i finanziamenti pubblici destinati all'accoglienza dei richiedenti asilo. Bisogna anche accertare se i gestori dei centri concorrenti alimentino le tensioni tra i migranti provenienti da diversi paesi africani, per accaparrarsi un numero maggiore di ospiti, magari attraverso l'opera di convincimento di qualche mediatore". 



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