Monti: "Non credo a un governo M5s-Lega, prevedo il governo di tutti..."

Le elezioni politiche in Italia hanno restituito un quadro inedito per la Penisola: partiti tradizionali di centrodestra e centrosinistra travolti, crescita delle formazioni euroscettiche M5s e Lega. Ne parliamo con il senatore a vita Mario Monti, ex commissario europeo ed ex presidente del consiglio. 

Lei crede che M5s e Lega si accorderanno per fare un governo?

"È veramente impossibile a questo stadio dirlo ma non credo che questo sarà l’esito. Ci sarà più probabilmente un governo di tutti a seguito di un appello del Presidente della Repubblica o qualche altra configurazione...Per me non è ovvio che abbiano intenzione di fare un governo senza altri perché sono molto diversi, anche come radicamento geografico... Monti la battaglia contro alcune riforme promosse dal suo governo, prima tra tutte la riforma delle pensioni, è diventata un cavallo di battaglia voncente per i partiti euroscettici in Italia".

Col senno del poi cosa pensa? Sarebbe stato meglio evitare almeno alcune delle misure di rigore?

No, in quel momento assolutamente no, è stato fatto quello che andava fatto in una situazione profondamente diversa: di crisi finanziaria acuta. I mercati stimavano al 40% la possibilità di default dello Stato italiano.

Merkel e Macron hanno messo sullo stesso piano Brexit e le elezioni italiane parlando di un contesto europeo scosso dagli estremisti perché non ha saputo affrontare sfide come crisi economica ed occupazione. Concorda?

Questo italiano io non lo vedrei come un voto contro l’Unione europea è semplicemente un voto contro l’establishment politico italiano e abbastanza a ragione perché l’establishment politico ed economico italiano non è riuscito a risolvere i problemi che il Paese ha da tanto tempo.

Putin ha stravinto le elezioni in Russia, cosa le evoca questa immagine di Putin vincitore per la quarta volta?

Mi evoca l’immagine di uomo evidentemente estremamente capace forte e spregiudicato e mi evoca l’immagine di una democrazia molto diversa da quelle che conosciamo noi. Certo se pensiamo a Putin, a Erdogan e, con un altro stile, a Xi Jinping, vediamo degli uomini che hanno degli orizzonti politici davanti a loro lunghi. Credo che il grosso problema storico che abbiamo in questi anni è di come rendere piu efficaci le democrazie di stampo occidentale per far si che siano capaci anch’esse di occuparsi, possibilmente meglio dei sistemi autocratici, dei problemi di medio e lungo periodo.

Intervista di Gioia Salvatori


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