Benevento non è più una città tranquilla. Un monito per stampa e società civile

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Prima l’omicidio Nizza al Rione Libertà, poi il giro di estorsioni scoperto nel reparto di Psichiatria dell’Asl allocato presso l’Ospedale Rummo. Ecco come tramonta il mito di “Benevento città tranquilla”. L’allarme è stato lanciato nuovamente ieri pomeriggio dall’associazione “Altrabenevento. L’occasione è stata la presentazione del libro “A schiena dritta” di Pietro Orsatti, avvenuta nei locali della Biblioteca Provinciale al Corso Garibaldi. Si tratta di un diario – cronaca delle ultime mosse della mafia nel teatro siciliano. Uno spaccato sul Sud d’Italia che parla molto delle infiltrazioni del malaffare nelle realtà di provincia sin qui solo lambite dalle attività illecite della criminalità organizzata.

E’ stato Gabriele Corona, presidente dell’associazione “Altrabenevento”, a presentare l’ultimo lavoro del giornalista della rivista “Left – Avvenimenti”. “Un libro di Cosa Nostra sembra un esercizio datato perché c’è il tentativo di dire che la mafia è stata sconfitta dallo Stato – ha detto l’ambientalista -. Il lavoro di Orsatti, invece, smonta questo pericoloso luogo comune. Le operazioni della criminalità, invece, sono tuttora in corso. Cambiano soltanto alcune caratteristiche nel rapporto tra mafia e pubblica amministrazione. Sarebbe un errore minimizzare il fenomeno che cresce anche nella nostra realtà dove in tanti sembrano sicuri di aver scansato il pericolo”.

Pellegrino Giornale, redattore delle testate “Il Quaderno”, ha evidenziato l’importanza dell’inchiesta di Orsatti in quanto “è il lavoro sul campo di un giornalista che racconta la realtà senza tirare dossier fuori dal cassetto come sta avvenendo nella notte dei lunghi coltelli in atto nella stampa italiana”. Billy Nuzzolillo, presidente dell’associazione “Sanniopress Onlus”, ha sottolineato che nel nostro Paese “si sono ristretti gli spazi per chi intende fare giornalismo in maniera coraggiosa pur in un momento in cui bisognerebbe mantenere alta l’attenzione sulla malavita”.

Come esempio ha citato quello di Giancarlo Siani, giornalista precario del Mattino, di cui ricorre il 24esimo anniversario dall’uccisione ad opera della camorra. Proprio in occasione di questa data, Sanniopress avvierà una petizione online per dedicare al Rione Libertà uno spazio pubblico in memoria del giornalista coraggioso. Orsatti, nel suo intervento, ha dimostrato che “di ciò che avviene nel Paese non c’è traccia sui giornali. Eppure la criminalità gestisce il 35% della liquidità dell’Italia che corrisponde al 50% dell’economia reale. Ci sono tracce dei Casalesi in Trentino.

Quest’anno ci sono già stati 70 omicidi di mafia e 256 giornalisti sono a rischio di vita per le loro inchieste. C’è un problema immenso sulla legalità”. Il giornalista ha poi raccontato le infiltrazioni mafiose che si stanno manifestando negli affari connessi all’Expo di Milano o alla ricostruzione post terremoto in Abruzzo. Non è mancato un accenno al processo di Palermo a Ciancimino: secondo Orsatti c’è stata una trattativa tra Stato e mafia che ha visto tra i principali protagonisti anche l’attuale presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi.

Sul piano strettamente locale, invece, è stato nuovamente Corona a porre l’accento sui tanti episodi legati alla criminalità. Giornale ha sottolineato anche i pericoli connessi alle infiltrazioni malavitose nel campo delle grandi opere pubbliche. Nuzzolillo ha evidenziato il ruolo che può esercitare la società civile per accendere i riflettori sull’emergenza criminalità che sta colpendo anche il Sannio.



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