Operazione "Bambasa" della GdF tra Napoli e Salerno: custodia cautelare per 8 persone e sequestro beni per 500mila euro

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Guardia di Finanza di SalernoGuardia di Finanza di Salerno

I militari del Nucleo di Polizia Tributaria delta Guardia di Finanza di Salerno, appartenenti al Gruppo Operativo Antidroga (G.O.A.), unitamente ad altri Reparti del Comando Provinciale di Salerno e del Comando Provinciale di Napoli, hanno dato esecuzione all'ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 8 soggetti.

Emessa dal G.I.P. del Tribunale di Napoli nell'ambito dell'operazione "Bambasa", su richiesta delta Direzione Distrettuale Antimafia di Napoti, La misura della custodia cautelare è per associazione finalizzata al traffico internazionale di stupefacenti def tipo cocaina, spaccio e produzione di document! falsi nei confronti di 8 soggetti, di cui 5 ristretti in carcere, 2 agli arresti domiciliari e 1 colpito da obbligo di dimora. Sono state inoltre eseguite perquisizioni e sequestri nelle province di Salerno, Napoli, Firenze, Prato, Latina e Potenza. L'associazione criminale operava nei comuni vesuviani, composta da soggetti residenti nei comuni di Ottaviano, Castellamare di Stabia, Sant'Anastasia, Pompei, e nella provincia di Salerno.

Le indagini hanno consentito di individuare un carico di 30 chilogrammi di cocaina proveniente dall'Ecuador ed inizialmente destinato al porto di Salerno, successivamente sottoposto a sequestro nel porto di Ambarli (Turchia) il 29 aprile 2015 dalle autorita turche appositamente attivate con i canali di collaborazione internazionale antidrog.  I criminali, prima di apprendere del sequestro, cercavano di acquisire il possesso del carico presso il porto bulgaro di Burgas, destinazione finale del container con la droga.

Come successivamente ricostruito nel corso delle indagini, la gestione del carico di stupefacente è stata causa di dissidi interni all'organizzazione e tali divergenze hanno portato ad un grave fatto di sangue avvenuto in Mugnano del Cardinale (Avellino) ai danni di Nicola Annunziata, classe '58, deceduto il 4 maggio del 2015, dopo un'agonia di 5 giorni in ospedale. Per tale omicidio è imputato, davanti alla autorità giudiziaria avellinese, uno dei soggetti ritenuti appartenenti all'associazione, Luigi Bruno, classe '69, oggi oggetto della misura cautelare. Le indagini hanno quindi consentito di individuare il plausibiie movente e rafforzatoiI quadro probatorio concemente tale omicidio.

Oltre alla contestazione dell'associazione finalizzata al traffico di stupefacenti sono stati contestati anche l'importazione della droga, con l'aggravante della transnazionalità e l'utilizzo, per alcuni sodali, di documenti falsi.

L'associazione poteva vantare contatti con soggetti di nazionalità spagnola e colombiana, referenti per i fomitori d'oltreoceano, e con soggetti bulgari, attivati per iI tentativo di recupero del carico di droga. Nello stesso contesto operativo è stata data esecuzione al decreto di sequestro preventivo, con conseguente confisca di aziende - alcune delle quail create appositamente per essere utilizzate anche per l'agevolazione delle attivita criminose del sodalizio - autovetture, motocicli, quote societarie e conti correnti riconducibili ai componenti dell'organizzazione, per i quail e emersa la sproporzione fra redditi leciti e situazione patrimoniale, per un valore quantificabile in circa 500 mila euro.

Nel corso delle attivita ci si e avvalsi della collaborazione della Direzione Centrale per i Servizi Antidroga del Ministero delFlntemo (D.C.S.A ) e del coordinamento con iI Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata della Guardia di finanza (S.C.I.C.O.).



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