Il blitz della Guardia di Finanza alle prime ore del giorno per appalti truccati Anas. E' chiamata "Dama nera" l'operazione che ha portato all'arresto di 10 persone, tra cui dirigenti dell'azienda, imprenditori e l'ex sottosegretario alle Infrastrutture del secondo governo Prodi, Luigi Meduri. Le ipotesi di reato sono associazione a delinquere finalizzata alla corruzione e voto di scambio.
Dalle prime ore dell’alba, circa 300 finanzieri del Comando Provinciale di Roma stanno eseguendo 10 ordinanze di custodia cautelare emesse dal GIP del Tribunale di Roma, nei confronti di 5 dirigenti e funzionari di ANAS SPA (Direzione Generale di Roma), 3 imprenditori, titolari di aziende appaltatrici di primarie opere pubbliche, un avvocato e un politico, già sottosegretario del Ministero delle Infrastrutture e Presidente della Regione Calabria alla fine degli anni ‘90.
Il provvedimento cautelare è stato emesso sulla scorta delle risultanze delle investigazioni esperite dalle Fiamme Gialle del Nucleo di Polizia Tributaria di Roma, coordinati dalla Procura della Repubblica di Roma.
Sono 31 gli indagati coinvolti nell’odierna operazione di polizia, convenzionalmente denominata DAMA NERA, che ha consentito di disarticolare una vera e propria cellula criminale, costituita da dirigenti e funzionari “corrotti” di ANAS SPA i quali - abusando dei poteri derivanti dall’incarico ricoperto nell’ambito della predetta azienda pubblica - sono riusciti ad ottenere utilità e provviste corruttive da imprenditori, titolari di società di rilievo nazionale, in alcuni casi con l’intervento di un “colletto bianco” (un avvocato di Catanzaro) e del citato esponente politico.
Nel dettaglio, gli specialisti del G.I.C.O. (Gruppo Investigazione Criminalità Organizzata) della G. di F. di Roma, mutuando moduli investigativi utilizzati per il contrasto alla criminalità organizzata, hanno condotto complesse ed articolate attività investigative, poste in essere
attraverso intercettazioni telefoniche, ambientali e video riprese, integrate dalle classiche, ma sempre efficaci, attività di polizia giudiziaria (appostamenti e pedinamenti), all’esito delle quali sono stati accertati determinanti indizi di reità in ordine a plurime fattispecie di reato,
quali associazione per delinquere, corruzione per l’esercizio della funzione e per atto contrario ai doveri d’ufficio, induzione indebita a dare o promettere utilità e voto di scambio.
Figura centrale è risultata la ACCROGLIANÒ Antonella – Dirigente Responsabile del Coordinamento Tecnico Amministrativo di ANAS SPA – vero e proprio deus ex machina all’interno del sodalizio, che ha visto la fattiva compartecipazione di ulteriori dirigenti dell’azienda pubblica, quali DE GROSSI Oreste (Dirigente Responsabile del Servizio Incarichi Tecnici della Condirezione Generale Tecnica), LAGROTTERIA Sergio Serafino (Dirigente Area Progettazione e Nuove Costruzioni) nonché di funzionari “di rango minore”, quali PARLATO Giovanni e FERRANTE Antonino, tutti oggi destinatari di provvedimento restrittivo.
Sul punto, assolutamente evidenti ed inequivocabili gli immorali principi che ispirano la ACCROGLIANÒ nello svolgimento del suo incarico dirigenziale:
(a) tanto da offrire, in un esplicito do ut des, il suo sostegno ad un altro dipendente ANAS (“...come si dice... sono una sua ammiratrice io... UNA SUA SPONSOR... spero di esserlo anche in futuro...”);
(b) ovvero a far intendere, ai sodali PARLATO Giovanni e FERRANTE Nino, i suoi illeciti propositi (“...speriamo di tenerci forte come abbiamo fatto fino ad adesso.. e di fare tutti un saltino in avanti per poterci aiutare... perché quello è poi lo scopo.. capito? che chi.. io sono stata abituata in questo modo.. chi cresce, chi fa un salto in avanti, si porta gli altri dietro.. QUESTA È LA SCUOLA...”), soprattutto in relazione al recente cambio del top management di ANAS S.p.a.
Le conversazioni captate hanno consentito di far emergere come nel gruppo valesse la regola per la quale “...SE VIAGGI DA SOLO NON FAI NIENTE... chi ha cercato di viaggiare da solo, POI L'HANNO AZZOPPATO... perché, poi, alla fine, non ti riconoscono più...”: in altre parole, trattavasi di un vero e proprio “sistema” criminogeno, specializzato e consolidato da anni.
La condotta illecita posta in essere si è concretizzata nello sblocco di contenziosi in essere con l’ANAS (ex art. 31-bis della cd. Legge MERLONI, ora previsto dall’art. 240 del c.d. Codice degli Appalti), nella velocizzazione delle pratiche inerenti i relativi pagamenti, nella disapplicazione di penali ed, ancora, nel favorire l’ottenimento di fondi illecitamente maggiorati. In altri termini, le investigazioni esperite hanno consentito di accertare come i predetti dipendenti pubblici si siano esclusivamente occupati di curare e favorire l’interesse particolare di imprenditori con cui, per ragioni d’ufficio, si interfacciavano, a completo discapito dell’interesse generale, riguardante la corretta edificazione di opere pubbliche strategiche per la collettività.
Per l’illecito servizio prestato, è stato ampiamente documentato come i dipendenti dell’Azienda abbiano ottenuto provviste corruttive in danaro ovvero richiesto l’assunzione di persone “a loro vicine” e/o l’affidamento di lavori in sub appalto a soggetti agli stessi riferibili. Meritevole di menzione è il linguaggio criptico utilizzato nel descrivere le azioni di denaro, definite alternativamente “libri”, “topolini” o “medicinali/antinfiammatori”.
Allo stato, gli autori degli episodi di corruzione, nei confronti dei nominati pubblici ufficiali, sono stati identificati in:
BOSCO LO GIUDICE Concetto Albino e COSTANZO Francesco Domenico, noti imprenditori di origini catanesi, oggi destinatari di provvedimento restrittivo, a cui sono riferibili le società di rilievo nazionale TECNIS SPA e COGIP INFRASTRUTTURE SPA, entrambe con sede legale a Tremestieri Etneo (CT).
Pienamente coinvolto nell’illecito rapporto di corruttela è risultato il politico MEDURI Luigi Giuseppe, anch’egli oggi tratto in arresto, già Presidente della Regione Calabria, dal gennaio 1999 all’aprile 2000, Deputato nella XIV legislatura (Margherita Ulivo) e, dal maggio 2006 al maggio 2008, Sottosegretario al Ministero delle Infrastrutture (Governo PRODI), oscuro faccendiere che, da un lato, ha sostenuto le illecite richieste degli imprenditori BOSCO LO GIUDICE e COSTANZO, dall’altro, si è interessato per la corresponsione di indebite provviste di denaro da parte di questi ultimi in favore dei dipendenti pubblici investigati ed ha, altresì, richiesto all’ACCROGLIANÒ l’assunzione e/o la riconferma dell’impiego presso ANAS SPA di due geometri di suo diretto interesse.