Palazzo Mosti, Orlando: 'D'ora in poi opposizione ancor più puntuale'

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Una settimana fa circa, esattamente il 6 Febbraio, la maggioranza guidata dal sindaco Fausto Pepe ha deciso di votare l'adesione al decreto legge174, il cosiddetto "Salva Enti".
Per Nazzareno Orlando, consigliere comunale di Tél, "E' la data in cui  sostanzialmente si è deciso di opzionare il futuro della città per i prossimi dieci anni. Una scelta probabilmente indispensabile, ma così drammatica e seria che non poteva nè doveva essere presa unilateralmente. Evidentemente, era necessario farla conoscere e condividere dall'intera comunità".
Secondo Orlando, Pepe "avrebbe dovuto dimettersi (e vista la situazione, non solo economica , sarebbe stato un gesto di grande responsabilità) e ,volendo, ricandidarsi per spiegare alla città i perché di quella scelta. Invece, ha preferito ostinatamente restare al suo posto e ha deciso che l'unica cosa da fare era continuare instancabilmente ad affermare che tutto ciò che è accaduto è da addebitare solo ed esclusivamente ad altri. I veri colpevoli, secondo Pepe, sono solo ed esclusivamente i sindaci che l'hanno preceduto! La domanda, a questo punto, è sorta spontanea e l'opposizione l'ha posta con grande  determinazione: se questa era la situazione, perché renderla nota  solo dopo sette lunghissimi anni di amministrazione? Perché questi temi  non sono stati utilizzati nelle campagne elettorali che l'hanno visto protagonista? Perché non dire la verità ai cittadini preventivamente chiarendo che non era possibile né programmare, né progettare, né tantomeno promettere alcunché? Perché non provvedere alla creazione di un fondo capace, quantomeno, di bloccare parzialmente la massa debitoria esistente? Perché continuare a spendere e spandere per tutto (basta dare uno sguardo alle delibere e alle determine per comprendere a cosa ci riferiamo) per poi arrivare, oggi, a mettere addirittura in discussione  posti di lavoro?
La verità - prosegue Orlando - è che il ritornello stonato non funziona più. Sicuramente  i Sindaci che l'hanno preceduto hanno dovuto accollarsi debiti altrui e farne altri, ma nessuno  si è mai permesso di accusare i suoi predecessori. Nessuno ha mai parlato di "verità", nonostante all'epoca, a causa del dissesto, non c'erano neanche i soldi  per pagare bollette e stipendi dei dipendenti.
Nessuno ha mai provato a dar vita a trasversali pseudo commissioni di inchiesta tese esclusivamente alla delegittimazione del "nemico" più che al chiarimento effettivo. Questione di stile e di interpretazione corretta del ruolo che si ricopre. Esiste infatti un concetto, sempre valido, che è quello della cosiddetta "continuità amministrativa". E' praticamente quello secondo cui chi diventa primo cittadino assume oneri ed onori anche a nome e per conto dei suoi predecessori. Nell'ultima seduta di Consiglio,invece - ricorda Orlando - si è tentato di sotterrarlo, ma se qualcuno non lo ricorda, saranno  i cittadini i veri ed ultimi giudici.
D'ora in avanti, alla luce della nuova e non certo serena situazione, l'impegno dell'opposizione diverrà ancora più puntuale e metodico. I consiglieri nella loro indipendenza (e ciò vale anche per alcuni della maggioranza) consci di essere gli unici veri rappresentanti della comunità  nel consesso pubblico perché legittimati dal voto avranno come unico obiettivo da perseguire, da subito, quello di costruire un nuovo progetto di città. Una città - conclude Orlando - che in modo consapevole e serio sappia affrontare i problemi e risolverli con l'orgoglio,l'umiltà  e la passione che hanno sempre contraddistinto il popolo sannita".



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