Patrizi e plebei nella cena per 'Olio Capitale' a Cerreto: una cittadina chiede conto

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Da una lettrice di Cerreto Sannita riceviamo e pubblichiamo la seguente lettera che chiede conto all’Amministrazione Comunale delle modalità organizzative di una cena, per l’evento ‘Olio Capitale’. Cena esclusiva e riservata a pochi, ma organizzata presso il Palazzo Comunale e, asserisce la lettrice, per di più, con i soldi di tutti cerretesi. Di seguito la lettera di Rosanna Fappiano.

Non è stato piacevole per me e ritengo neppure per molti altri cerretesi essere trattati alla stregua di cittadini di serie B lo scorso sabato sera in occasione dell’evento Cerreto Olio Capitale. Avendo accolto una comitiva di amici proveniente da Benevento e Piedimonte, arrivata nel nostro paese attratta dal tamtam mediatico sull’evento, fieramente desiderosa di far apprezzare le ricchezze del nostro Paese, mi sono diretta verso il Palazzo Comunale ove pensavo potessi far apprezzare, nella suggestiva cornice del chiostro di Palazzo Sant’Antonio, qualche semplice bruschetta condita con gli ottimi oli locali.

Il rifiuto a poter accedere al chiostro da parte di tre camerieri vestiti di tutto punto è stato a dir poco umiliante. Mi sono come trovata in un attimo catapultata nel medioevo. Mi sono sentita plebea. Mi sono sentita discriminata. Ancora di più al cospetto della comitiva che attendeva da me una risposta plausibile. Tra l’ironico ed il sarcastico, quelle domande da parte degli amici con me del tipo “Come mai non sei stata invitata?” o “Hanno invitato solo persone di cultura?” o , più provocatoriamente , “ Ma sei del partito avverso?”, arrivavano ai miei timpani come un monito, un rimprovero, un dire: Tu sei di serie B.

Mai a Cerreto Sannita si era arrivati a tanto. Neppure le Amministrazioni più inadeguate v’erano riuscite. Chiudere in faccia alla popolazione le porte del Palazzo Comunale, per intrattenere una cena privata , ostentando un lusso notevole a spese di tutta la collettività , ebbene, a questo ancora nessuno era arrivato.

Nei confronti della comitiva, è stato un po’ più agevole giustificarmi dato che, sostando brevemente là dove la casta consumava la propria cena succulenta a spese dei cerretesi, abbiamo assistito a numerosissime altre scene di rifiuto a poter entrare, a discapito di altri malcapitati. Del resto, ci si recava verso il Palazzo Comunale anche perché, fuori dal Chiostro, la manifestazione si presentava come la desolazione più totale. Il nulla. Il vuoto organizzativo.

Come cittadina di questo paese mi sento in diritto di sapere “chi” ha invitato “chi” . Con quale criterio sono state invitate persone, (personalità?) ed escluse altre. Chi aveva il compito di inoltrare gli inviti e con quale criterio o fine. Non posso immaginare esclusioni pensate e studiate a tavolino, non voglio cedere al pregiudizio. Ovviamente andavano invitati i partecipanti alla premiazione ed eventualmente gli amministratori. Se c’è stata trasparenza nelle scelte, penso si possa conoscere l’elenco delle persone invitate e la relativa motivazione.

Mi chiedo inoltre perché , per una cena “privata” è stata scelta come location proprio il Palazzo Comunale, laddove il divieto di entrare per noi cerretesi è stato ancora più amaro.
La cena privata va fatta a casa propria, con i soldi propri. Mi sono detta. O forse sbaglio? Attendo speranzosa, risposte. Grazie.
Rosanna Fappiano



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