Paupisi, si candida il giovane Giuseppe De Nigris. "Fare politica vuol dire mettersi in discussione"

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Ufficializzata la candidatura del 19enne Giuseppe De Nigris nella lista 'Paupisi paese nostro'

“Con grande gioia e soddisfazione oggi posso ufficializzare la mia candidatura a consigliere comunale nella lista “Paupisi paese nostro” per le elezioni del prossimo 26 maggio". Ha esordito così il giovane candidato

"Questa è stata una scelta studiata attentamente in ogni suo aspetto, anche perché tra poco meno di due mesi dovrò affrontare l’esame di stato  - afferma De Nigris -  ma alla fine l’amore per il mio paese, il desiderio di spendermi per esso e, soprattutto, il desiderio di far parte del cambiamento che è iniziato cinque anni fa con l’elezione a sindaco di Antonio Coletta, elezione che ha significato legalità, trasparenza e voglia di pulizia a livello di comportamenti e che spero possa continuare per altri cinque anni, hanno preso il sopravvento".

"Troppo spesso - prosegue -  nella politica italiana non c’è spazio per le persone corrette né per i giovani, ma è anche vero che la mia generazione, purtroppo, non è interessata alla politica che è vista come una cosa troppo lontana, una cosa per una ristretta cerchia di persone; con la mia candidatura voglio dimostrare che non bisogna generalizzare, la mia sarà sicuramente la voce di un’intera comunità, vorrò ascoltare tutti, ma in particolare la mia attenzione sarà rivolta ai più giovani, la mia sarà soprattutto la loro voce".

"Scendo in campo perché prima di tutto, come cittadino, voglio il meglio per il mio paese, la popolazione dovrebbe guardare al futuro e non tornare al passato; sono convinto che la squadra di Coletta in questi cinque anni trascorsi abbia lavorato in maniera ottima e, nonostante per questa tornata elettorale metà lista sia cambiata, tutti noi, nessuno escluso, è pronto a dare tutto se stesso per contribuire al progresso del paese".

"Ciò che mi piace di più della compagine della quale faccio parte è l’unione, la volontà generale di impegnarsi per il paese senza alcun fine. Ho sempre ritenuto che essere un “politico” non sia un mestiere ma una missione. Fare politica vuol dire mettersi in discussione continuamente, studiare, interessarsi ai problemi di tutti, cercare di risolversi senza fare delle promesse che poi non potranno essere mantenute".

"Fare politica significa dare alle persone gli strumenti adatti per la lettura della realtà, scegliere di dedicare una parte del proprio tempo alla comunità senza, ripeto, aver nessun interesse se non quello della crescita della comunità: una volta eletti si diventa il “servitore” di tutta la collettività. Ho soltanto diciannove anni e molti potranno muovermi l’accusa di essere privo di esperienza, di essere troppo piccolo. Amministrare un paese non è soltanto questione d’età".

"Colui il quale resta a braccia conserte fino a quaranta anni e poi decide di candidarsi sicuramente non potrà essere giudicata una persona con esperienza: da qualche parte si deve incominciare ed è bene farlo il più presto possibile. Inoltre, l’esperienza non sempre fa di una persona un buon amministratore, di esempi ne abbiamo fin troppi!"

"Alla base di tutto  - conclude il candidato - c’è sempre la voglia di impegnarsi, di apprendere, di partecipare e sentirsi parte attiva, la paura è indubbiamente molta, ma sono sicuro di aver preso la decisione giusta, un’esperienza la quale, bene o male che andrà, mi farà crescere, vedere il paese in un’ottica diversa. Spero che la popolazione mi premi perché voglio tradurre la mia voglia di impegnarmi in qualcosa di concreto!”.



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