PD, Richetti a Benevento: "Ritrovare unità e credibilità", poi endorsement a De Caro

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L'appello di Richetti: "Questi stanno giocando con le regole democratiche. Chi vuole fermare questa deriva deve unire le proprie forze”.

È arrivato a Benevento così come previsto, Matteo Richetti, senatore del Partito Democratico in tour per quelle che sono le ultime battute prima del voto delle Primarie del PD in programma domenica 3 marzo. In Campania, si voterà anche per il ruolo di segretario regionale e per i delegati all’assemblea.

Insomma, una visita a sostengo non solo della candidatura di Maurizio Martina – in lizza per la sede romana di via Sant'Andrea delle Fratte ci sono anche Zingaretti e Giachetti – ma anche a sostegno di Umberto Del Basso De Caro. Luogo dell’incontro è stato il gazebo promosso dal PD lungo Corso Garibaldi con Richetti, accolto dal coordinatore cittadino Giovanni De Lorenzo, che ha più volte sottolineato il bisogno di unità del partito.

“Un partito che sta unito e che si tiene dentro tre linee politiche diverse per ogni argomento non fa un grande servizio al Paese – ha chiarito il senatore Dem – anche perché qualcuno è contro la 194 ed andiamo a difendere la 194, altri fanno i comitati per i no alle riforme. Il Paese e gli elettori ci chiedono di stare uniti e fare chiarezza – continua – e sono cose che vanno fatte entrambe perché altrimenti non possiamo essere tutti quelli che vogliono il rinnovamento, i giovani le donne e poi quando è il momento di esprimere la nostra classe dirigente è sempre la volta dopo quella buona. Il PD davanti a se ha una prateria, solo che deve fare i conti con la propria coerenza. Noi insieme a Martina stiamo chiedendo un partito che affronti tutti questi nodi”.

Su possibile scatto avanti di Renzi e le europee: “Non ha nessuna intenzione di fare un altro partito. Non credo che andremo alle europee con qualcosa di diverso da un PD unito, anzi cedendo anche a qualcosa di più largo. Credo che il progetto di Calenda abbia tutte le ragioni di essere sperimentato e dare vita ad una spazio europeista perché il 26 maggio ci giochiamo moltissimo. Su queste cose stiamo uniti e non credo nasceranno altri partiti”.

Duro, anche il giudizio sul Governo e temi come il reddito di cittadinanza. “Bisogna fare un’opposizione profonda nei contenuti. Hanno vinto dicendo reddito di cittadinanza questi ragazzi del Movimento 5 Stelle, il reddito arriverà ma Benevento e la Campania sono piene di situazioni. Penso ad una donna sola con due figli ed uno stipendio di 800 euro, il reddito di cittadinanza quella situazione non la vede e quella persona è in una situazione di povertà perché con 800 euro, un affitto e due figli non ci campi: che si fa? Oppure, se vostre figlio è disoccupato ma non è in situazione di povertà non ha nessuna politica attiva del lavoro, nessun accompagnamento, cose che questo Paese ha sempre avuto. Questo è il problema”.

Sull’autonomia fiscale, Richetti, ha idee chiare: “Fino a poco tempo fa si pensava di riportare in capo, a livello centrale, le questioni strategica come l’energia e lo sviluppo oggi fa una discussione completamente opposta e cioè di rimettere in capo a livelli regionali elementi strategici. Ogni Regione può fare gli investimenti che crede sul piano ambientale ed energetico? Ognuno fa le sue pale e le sue centrali senza un piano energetico? Io lo trovo profondamente sbagliato. È giusto che alle Regioni che hanno problemi con la sanità mettiamo l’automatismo dell’aumento dell’Irap e poi diciamo ma perché le imprese non investono al Sud? Ma quale impresa va ad investire in una regione che se ha un dissesto finanziario applica alle imprese un immediato aumento fiscale? Tutte incoerenze che devono finire – chiosa Richetti – e che purtroppo non finiscono con il progetto che hanno Zaia e Fontana. L’Emilia Romagna ad esempio fa un discorso diverso e non parla di trasferimenti economici: date a me alcune competenze, la possibilità di occuparmi di quello che è prossimo al territorio. È bene che il PD, recuperi il tema del regionalismo senza cedere alla questione mitica del federalismo”.

Su Del Basso De Caro: “Tutta la rete di persone, soprattutto di ragazzi e giovani amministrazione che ho accompagnato all’impegno politico – spiega – è con Umberto Del Basso De Caro. Persona che ha mostrato grande generosità proprio con i giovani. Basta scorrere le liste, basta guardare il progetto, basta guardare l’idea di Partito. È troppo facile sotto primarie – sottolinea – dire: fine dei capibastone, fine della logica delle tessere, e puoi provare a vincere così. Il PD deve soffrire provando a rompere le dinamiche viziose che ancora ci sono per diventare più bello. Non è una questione di età ma una questione di coraggio ed Umberto ce lo sta mettendo e mi auguro una sua affermazione”.

Per ultimo, torna il tema delle elezioni europee di maggio e Richetti punta tutto sulla credibilità. Secondo il senatore è questa l’unica ricetta: “L’unica chiave che mi convince è la credibilità. Se il PD torna ad essere una proposta credibile, e anche interpretata in maniera credibile. Vanno fatte candidature forti, radicate sul territorio e costruire anche un campo più largo del solo Partito. Ad esempio unendo tutte quelle persone che oggi vedono a rischio non solo l’orizzonte europeista ma anche democratico, di rispetto delle Istituzioni e del dialogo politico. Un Parlamento costantemente calpestato ed umiliato, una finanziaria approvata con due colpi di fiducia e senza emendamenti, giovani in graduatoria pubblica per entrare in Polizia ed al quale viene detto: i requisiti sono cambiati e non ti chiamiamo più. Questi stanno giocando con le regole democratiche. Chi vuole fermare questa deriva deve unire le proprie forze”. 



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