Pietraroja. L'Enpa sequestra un richiamo acustico e salva un airone. FOTO

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Il richiamo elettroacustico sequestratoIl richiamo elettroacustico sequestrato

Un nuovo richiamo elettroacustico è stato rinvenuto sulle aree montuose del massiccio del Matese, più precisamente in località Erbanella di Pietraroja.

Le Guardie dell’Ente Nazionale Protezione Animali hanno dovuto raggiungere a piedi, a causa delle asperità che non consentivano di giungervi con il mezzo fuoristrada e per giunta in orari notturni, il luogo in cui era nascosto un richiamo elettroacustico per uccelli. Il nuovo episodio è avvenuto in località Ebanella nel comune di Pietraroja sull’area del Matese. Una volta individuato il richiamo, le Guardie sono rimaste in attesa nelle zone adiacenti fino all’alba per verificare se qualcuno vi si avvicinava, fornendo così la prova di essere l’installatore. Anche questa volta però non è giunto nessuno, e con non poca fatica, il fonofilo è stato disinstallato dalla roccia a cui era ancorato anche con l’ausilio di un flex, e posto sotto sequestro a disposizione dell’Autorità giudiziaria.



In seguito alla constatazione del fatto che l’attività di bracconieri in quell’area sta cercando di riprendere piede dopo un periodo in cui sembrava che queste azioni punite dal codice penale erano state fortemente ridimensionate, le Guardie Enpa stanno effettuando numerosi servizi finalizzati al rinvenimento delle trappole e soprattutto dei bracconieri. Ma la zona è vasta ed impervia e c’è bisogno di un impegno veramente importante in termini di tempo da parte di Guardie che sono volontarie. Questo è il motivo per cui si sta fortemente pubblicizzando il nuovo corso Guardie Zoofile, proprio per far crescere numericamente il nucleo di Guardie che dovranno essere sempre molto professionali.



Intanto nei giorni scorsi, i volontari dell’Enpa hanno soccorso e si stanno prendendo cura di un gufo comune e di un airone di pochi giorni, che dovranno essere cresciuti con le dovute modalità per poterne permettere appena sarà il momento, la liberazione nel loro habitat naturale. “Questa – spiegano dall’Enpa - è purtroppo un’attività a cui ci siamo dovuti dedicare per forza di cose, in quanto il soccorso agli animali selvatici, feriti o in difficoltà come i piccoli che cadono dal nido, ed il loro trasporto verso l’unica struttura veterinaria disponibile in Campania per il soccorso veterinario che si trova a Napoli, veniva svolta dalla Polizia provinciale ed ora non più. L’Enpa, sezione provinciale di Benevento, non riesce economicamente a sostenerne i trasporti a Napoli anche perché in questo periodo le richieste sono numerose, ne purtroppo ha i fondi necessari per realizzare in loco una struttura idonea. Al momento, si riesce a fare quel che si può grazie alle piccole possibilità e all’esperienza dei singoli volontari. L’impegno è massimo per riuscire a realizzare una struttura idonea quanto prima per aiutare i nostri amici animali”.



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