Accordo Italia-Albania sui migranti: dossier al vaglio della Commissione europea

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Giorgia Meloni (Foto della Presidenza del Consiglio dei Ministri - licenza CC-BY-NC-SA 3.0 IT)Giorgia Meloni (Foto della Presidenza del Consiglio dei Ministri - licenza CC-BY-NC-SA 3.0 IT)

La Commissione europea ha chiesto all'Italia di fornire maggiori dettagli sul protocollo d'intesa firmato con l'Albania per la gestione dei flussi migratori.

L'accordo, siglato il 6 novembre 2023 dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni e dal premier albanese Edi Rama, prevede l'apertura di due centri di accoglienza e identificazione in Albania per gli immigrati salvati in mare dalle motovedette della Marina e della Guardia Costiera, ma non dalle navi delle Ong.

La Commissione europea ha espresso preoccupazione per il fatto che l'accordo possa violare il diritto internazionale, in particolare il principio di non respingimento, che vieta di respingere i migranti in un paese in cui rischiano di subire violazioni dei loro diritti fondamentali.

In particolare, la Commissione ha chiesto all'Italia di chiarire se i due centri in Albania saranno sotto la giurisdizione italiana o albanese, e se gli immigrati che vi saranno ospitati avranno accesso a un'adeguata assistenza legale e umanitaria.

L'Italia ha assicurato che l'accordo è conforme al diritto internazionale, ma ha riconosciuto che la Commissione europea ha il diritto di verificare la sua conformità.

Il diritto internazionale in merito ai migranti e al diritto di asilo

Il diritto internazionale tutela i diritti dei migranti, in particolare il diritto di asilo. La Convenzione di Ginevra del 1951 sul diritto d'asilo prevede che gli Stati membri debbano garantire l'accesso al territorio ai richiedenti asilo, e che non possano respingere o espellere i richiedenti asilo che rischiano di subire persecuzioni nel loro paese d'origine.

Il principio di non respingimento è stato ribadito dalla Corte europea dei diritti dell'uomo, che ha stabilito che gli Stati membri non possono respingere i migranti in un paese in cui rischiano di subire violazioni dei loro diritti fondamentali.

L'accordo Italia-Albania e la politica migratoria europea

L'accordo Italia-Albania è un chiaro segnale della volontà dell'Italia di ridurre i flussi migratori in arrivo dal Mediterraneo. L'accordo si inserisce in un contesto di crescente inasprimento delle politiche migratorie in Europa, che hanno portato alla chiusura dei confini e alla militarizzazione del Mediterraneo.

L'accordo Italia-Albania è stato criticato da diverse organizzazioni umanitarie, che hanno affermato che viola i diritti dei migranti e il diritto internazionale. La Commissione europea ha espresso preoccupazione per l'accordo, ma ha riconosciuto che l'Italia ha il diritto di adottare misure per gestire i flussi migratori.

L'accordo Italia-Albania sarà oggetto di un'attenta valutazione da parte della Commissione europea, che dovrà verificare se è conforme al diritto internazionale.

Forti critiche da parte delle opposizioni

In una dichiarazione rilasciata a Radio Capital, la segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein, ha dichiarato: "L'accordo Italia-Albania è un'operazione di sgombero dei migranti dall'Italia. È una scelta inumana e immorale, che viola i diritti dei migranti e il diritto internazionale. Il governo Meloni ha dimostrato di non avere alcuna sensibilità per i diritti umani. È un governo che ha scelto la linea della chiusura e della repressione, invece della linea della solidarietà e dell'accoglienza. Il Partito Democratico chiede al governo di ritirare l'accordo Italia-Albania."

Anche per Giuseppe Conte, presidente del Movimento 5 Stelle, "L'accordo Italia-Albania è un atto di debolezza dell'Italia. Non risolverà il problema dei flussi migratori, ma lo spostarà in un altro paese. È una politica fallimentare".

"L'accordo Italia-Albania è una pagina nera per la storia dell'Italia. È un accordo inumano e illegale che viola i diritti dei migranti. Il governo Meloni deve ritirarlo", ha dichiarato Nicola Fratoianni, segretario di Sinistra Italiana.

Le critiche dei partiti di opposizione si concentrano principalmente su due punti. La violazione del principio di non respingimento: l'accordo prevede che i migranti salvati in mare dalle motovedette italiane siano trasferiti in Albania, anche se non hanno ancora presentato una richiesta di asilo. Questo potrebbe violare il principio di non respingimento, che vieta di respingere i migranti in un paese in cui rischiano di subire violazioni dei loro diritti fondamentali.

La mancanza di trasparenza: l'accordo è stato firmato in fretta e furia, senza una consultazione adeguata con le organizzazioni umanitarie e le associazioni di difesa dei diritti umani. Questo ha alimentato i dubbi sulla sua conformità al diritto internazionale.
L'accordo Italia-Albania sarà oggetto di un'attenta valutazione da parte della Commissione europea, che dovrà verificare se è conforme al diritto internazionale.



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