Decreto Sicurezza: Mastella: "Non condivido posizione di Orlando". Valentino: "Dalla parte dei diritti umani"

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Migranti. Migranti.

Il dibattito sul Decreto Sicurezza infiamma anche nel Sannio. 

È l’applicazione del Decreto Sicurezza di Matteo Salvini a tenere banco sul dibattito pubblico e politico e soprattutto a dividere. La polemica è noto il “niet” di Leoluca Orlando, sindaco di Palermo, che ha disposto la non applicazione della norma che impedisce la concessione della cittadinanza ad i richiedenti asilo e di fatto li esclude dall’essere serviti delle prestazioni sociali e sanitarie. Una sfida, una polemica, che probabilmente finirà solo nelle aule di Tribunale. Un’azione di disobbedienza civile quella di Orlando che ha provocato una reazione a catena: pronti a seguirlo anche altri sindaci delle grandi città italiane.

Sulla norma, divenuta legge lo scorso 3 dicembre, ci sono anche i dubbi di “costituzionalità” mentre in tempi non sospetti le richieste di stop erano giunte anche da Torino e Bologna. Sulla vicenda è intervenuto anche Clemente Mastella, sindaco di Benevento che ha dichiarato: “Capisco ma non condivido il gesto di Leoluca Orlando. Appartengo infatti a una tradizione, quella di De Gasperi e Sturzo, che ha fatto guadagnare all’Italia un’idea più profonda di Stato e democrazia. Trovo anch’io che il Decreto Sicurezza scivoli pericolosamente nell’incostituzionalità. È però azzardato disattendere, come sindaci e amministratori locali, una legge dello Stato. Certamente la nostra credibilità si esalta, quindi con essa si accresce il valore del nostro contributo, con la correttezza e serietà dei rilievi necessari e non attraverso la violazione di norme vigenti”.

Stilettata da Mastella anche a Salvini: “In ogni caso il ministro Salvini sbaglia a ironizzare sulla ipotizzabile rinuncia ai fondi previsti dal decreto. Una questione di principi, legata al rispetto del “carattere umano” di un qualsiasi provvedimento di legge, non può dipendere dalla messa a disposizione di risorse finanziarie”.

Il primo cittadino del capoluogo si augura, inoltre, “Che il confronto in sede Anci sia utile a dissipare ogni dubbio sulla natura di questa sana reazione dei sindaci. Dobbiamo essere credibili”.

Diversa, invece, la posizione di Carmine Valentino sindaco di Sant’Agata de’Goti e segretario provinciale del Partito Democratico di Benevento che condivide la linea del sindaco Orlando e chiede all’Anci di coordinare le azioni da intraprendere.

“Condivido la posizione del collega sindaco di Palermo Leoluca Orlando – scrive Valentino – che si è schierato dalla parte dei diritti umani riconosciuti dalla Costituzione e contro le politiche dell’odio sociale e del razzismo. Anche il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel suo discorso di fine anno ci ha spronati a sentirci comunità, al rispetto degli altri e a coltivare i buoni sentimenti ricordando che la sicurezza passa anche dalla tutela delle fasce più deboli e dal rispetto degli altri. Sicuramente utile chiedere anche all’Anci e al suo presidente Decaro di approfondire la questione per capire quali azioni si possano concretamente intraprendere. Questa non è propaganda elettorale ma difendiamo l’umanità tutta. Ad altri lasciamo lo scettro del razzismo e dell’odio”.

Infine Carmine Valentino sostiene l’idea lanciata dal segretario nazionale del Pd Maurizio Martina: “Usiamo i migliaia di gazebo che saranno nelle piazze il 3 marzo per le primarie, non solo per scegliere il prossimo segretario, ma anche per raccogliere le firme per un referendum abrogativo del decreto Sicurezza".

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