Dl sicurezza, tensioni a protesta Roma: manifestanti contro sbarramento agenti

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Dl sicurezza, tensioni a protesta Roma: manifestanti contro sbarramento agentiDl sicurezza, tensioni a protesta Roma: manifestanti contro sbarramento agenti

(Adnkronos) - Momenti di tensione si sono verificati in piazza Barberini, oggi a Roma, dove i partecipanti alla manifestazione contro il dl sicurezza hanno attaccato lo sbarramento delle forze dell'ordine in via del Tritone per raggiungere i palazzi istituzionali.  

La manifestazione era stata preavvisata in forma statica. Contenuti con gli scudi, i manifestanti hanno annunciato l'intento di proseguire nel loro percorso. 

"Dicevano che era inutile, sbagliato, persino disumano. E invece, grazie alle nuove norme introdotte dal Decreto Sicurezza, in Italia sono già stati eseguiti i primi sgomberi immediati di immobili occupati abusivamente". Un risultato concreto, reso possibile da procedure che consentono finalmente un intervento veloce e il ripristino rapido della legalità. Avanti così, per tutelare i più deboli e difendere la proprietà privata", rivendica intanto sui social la premier Giorgia Meloni. 

Alla Camera dei deputati è intanto iniziata la discussione generale sul decreto e l'opposizione promette battaglia.  

Il Movimento 5 stelle 'presidia' in massa la discussione: sono dieci tra deputate e deputati iscritti a parlare, per un totale di 100 minuti di attacco al governo. "In maniera compatta denunceremo a gran voce l’atteggiamento repressivo della maggioranza e il contenuto liberticida del provvedimento - spiegavano fonti parlamentari Cinque stelle -. Un testo che colpisce anche importanti filiere produttive del nostro Paese". 

“Oggi, più che discutere un decreto legge, assistiamo alla celebrazione di una crisi profonda del Parlamento repubblicano”, le parole del deputato dem Gianni Cuperlo, intervenendo durante la discussione generale. “Il confronto parlamentare - ha proseguito l’esponente Pd - è stato pressoché inesistente. Interi capitoli, come quello sulla canapa, sono stati ignorati. Eppure centinaia di costituzionalisti, magistrati, avvocati hanno lanciato un grido d’allarme, rimasto inascoltato. L’impianto del decreto è figlio di un panpenalismo propagandistico che nulla ha a che vedere con una reale tutela della sicurezza. Si criminalizzano forme di protesta pacifica, si colpisce il dissenso civile, si sovrappone la detenzione amministrativa a quella penale, come nei centri per stranieri, e si reintroduce il reato di blocco stradale, un residuo del 1948 che oggi si trasforma in uno strumento repressivo verso giovani, operai, ambientalisti che manifestano pacificamente, per non parlare dell’aberrazione di prevedere il carcere per madri con figli piccoli”. 

“Questo decreto – ha concluso Cuperlo – svilisce i principi della nostra Costituzione e sacrifica la democrazia sull’altare di un patto di potere. Ma sappiate che noi continueremo a opporci, con la schiena dritta, dentro e fuori quest’Aula. Perché la sicurezza non si conquista calpestando le libertà”. 

“Come si spegne una democrazia? Il governo, anche se ignaro di utilizzare il principio di Chomsky, usa la democrazia con il metodo della rana e dell'acqua che bolle: uccide la democrazia poco alla volta lasciandola adagiare come la rana nell'acqua bollente finché non sarà più in grado di reagire e perirà. Così si riassume il dl Sicurezza, un provvedimento che mina e uccide passo per passo la democrazia. Spegne la democrazia acclimatando le persone, facendole disinteressare, fingendo di coccolarle e nel frattempo le fa bollire”, fa eco il deputato Toni Ricciardi, vicepresidente del Gruppo Pd. 

“Il decreto sui rave party – continua l'esponente dem elencando i provvedimenti messi in atto dal governo - il bavaglio alla libertà di stampa, la punizione della resistenza passiva, i figli di tre anni in carcere per i reati commessi dalle madri, la revoca e il blocco della trasmissione della cittadinanza degli italiani all'estero, il divieto dello sciopero e la concessione dell'uso di più armi, sono tutti atti di questo governo”. “La domanda che dobbiamo porci è dunque se ha ancora senso il ruolo che il Parlamento svolge? In altri termini ha ancora senso parlare di democrazia rappresentativa o addirittura parlare di democrazia in Italia?”, conclude Ricciardi. 

Alla rivendicazione di Meloni risponde durante la discussione Franco Mari, deputato di Avs. "Questo è un provvedimento sociale, punta cioè a costruire un modello di società autoritario. In un Paese in cui le ore di cassa integrazione sono passate da 15mila a 24mila in un solo anno; dove da 58mila i lavoratori coinvolti nei tavoli di crisi sono passati a 106; dove il 9% dei lavoratori a tempo pieno è povero; dove solo un Papa e i giovani protestano contro i cambiamenti di climatici; dove i detenuti soffrono per il sovraffollamento e così via, voi che fate? Gli impedite di manifestare, gli tappate la bocca. La presidente del Consiglio, poi, non ha trovato di meglio che gettare benzina sul fuoco, con il suo tweet che esalta le norme di questo decreto e lo sgombero di casa occupate. Trattare tutto come una emergenza da reprimere, ma la società si organizza e saprà rispondervi", ha detto in Aula il deputato. 



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