Preti e pedofilia, Fappiano interroga il sindaco di Cerreto su quanto dichiarato dal vescovo

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Il consigliere comunale del gruppo di minoranza 'Da sempre per Cerreto', Giuseppe Fappiano, ha presentato un'interrogazione urgente a risposta scritta e orale al sindaco su un episodio accaduto lo scorso 15 agosto a Cerreto Sannita. In quell'occasione un cittadino, durante la processione dell'Assunta a cui partecipava il vescovo di Cerreto, Telese e Sant’Agata dè Goti , monsignor Michele De Rosa, ha tentato di esporre un cartello con su scritto: 'Signor  Vescovo chiarite le vostre affermazioni sulla pedofilia'.

"Tale richiesta di chiarimento - si legge nella nota di Fappiano - da parte del cittadino cerretese era conseguente alla pubblicazione di una dichiarazione pubblica del vescovo monsignor De Rosa, apparsa sul sito della Diocesi di Cerreto, Telese e Sant’Agata Dè Goti, che spiegava anche la sua linea di condotta nei confronti dei preti pedofili: 'Bisogna chiaramente perseguire questi casi, ma bisogna avere rispetto del peccatore. Non denuncerei alla polizia un prete accusato. Soprattutto se si è pentito sinceramente, lo toglierei di là e lo metterei in un posto dove non può più far male, dove avrebbe meno tentazioni''.

Lo stesso cittadino, prima che passasse monsignor De Rosa, nei pressi del luogo dove aveva messo in atto la propria protesta, è stato oggetto di attenzioni, sia da parte di pubblici amministratori vicini al sindaco che da parte dei vigili urbani, per impedire che lo stesso potesse esprimere liberamente il proprio pensiero attraverso l’esposizione del cartello. Allora il cittadino, pur confermando che il cartello era stato rimosso, ha informato il comandante dei vigili urbani che avrebbe comunque continuato la sua contestazione esponendo il cartello tenendolo con le mani.

Nel frattempo il cittadino ha appreso che un non meglio identificato gruppo di persone si stava organizzando per appostarsi davanti al cartello per coprirlo durante il passaggio della processione e impedirne la vista a monsignor De Rosa. Appurato ciò, il cittadino ha pensato bene di cambiare strategia, abbandonando il cartello, e ha espresso il proprio pensiero attraverso l’unico mezzo che non poteva esserli tolto, se non attraverso un’aggressione fisica, cioè, attraverso l’uso della parola.

Ora tenendo conto che l’articolo 21 della Costituzione Italiana dice che “'Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione' e che l’articolo 19 della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo ribadisce che 'Ogni individuo ha diritto alla libertà di opinione e di espressione incluso il diritto di non essere molestato per la propria opinione e quello di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee attraverso ogni mezzo e senza riguardo a frontiere', il consigliere Fappiano ha chiesto al sindaco quali iniziative intende adottare nei confronti di chi ha impedito a un libero cittadino cerretese di poter esprimere liberamente il proprio pensiero.

Inoltre Fappiano ha anche chiesto se l'Amministrazione Comunale di Cerreto Sannita intenda dissociarsi dalle dichiarazioni del Vescovo e invitarlo a rimuovere quelle dichiarazioni espresse pubblicamente sul sito della Diocesi il 10 aprile 2010 che, per come si leggono, sono esplicitamente volte a sottrarre all'amministrazione della giustizia, nel caso ne venisse a conoscenza, i presunti responsabili di gravi delitti nei confronti dei bambini".



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