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2/3/2015 :: 11:13:22

Fondazione Romano. A Telese ospite Gigi Fiore

Fondazione 'Gerardino Romano'
Fondazione 'Gerardino Romano'

Mercoledì 4 marzo, alle ore 18.30, la Fondazione Gerardino Romano ospita lo scrittore Gigi Di Fiore. All’incontro, coordinato da Felice Casucci, si parla di Stragi e inganni dell’Unità d’Italia. L’autore mette in luce nei suoi libri: 1861 Pontelandolfo e Casalduni - Un massacro dimenticato, Focus Storia, 2013 e I vinti del Risorgimento, De Agostini-Utet, 2014, il periodo tra il 1860 e il 1861, avvalendosi di una documentazione inedita e ricca di particolari, gli sconfitti, protagonisti di questa dettagliata ricostruzione storica, furono soprattutto migliaia di pastori, carbonari e contadini del Matese, delle Puglie, delle campagne salernitane, della Sicilia, dei Tre Abruzzi, del contado del Molise, della Calabria, di Napoli. Un esercito di oltre 50 mila uomini: meridionali, a difendere quella che allora era la loro Patria. Su quei mesi, sui militari, sulla generazione che realizzò in concreto il Risorgimento, sia nella vittoria sia nella sconfitta, l’Archivio Borbone è una miniera ancora poco esplorata. E da quelle carte, come da molte altre fonti esaminate negli anni da Di Fiore (memorie autobiografiche di ufficiali borbonici, piemontesi e garibaldini, la collezione della «Gazzetta di Gaeta», documenti in parte trascurati negli archivi di mezza Italia) emergono anche piccoli drammi personali, storie di eroismi, opportunismi e miserie, comuni a tutti i trapassi di epoche e di poteri, che arricchiscono questo affresco sugli ultimi giorni dell’esercito borbonico e del Regno delle Due Sicilie. In poco tempo le regioni meridionali, con 9 milioni di abitanti, furono "italianizzate": azzerati monete, codici penali e civili, burocrazie. In particolare nel primo libro viene descritto nel dettaglio il primo eccidio avvenuto il 14 agosto 1861 nell’Italia unita. Una delle pagine più sanguinose del Risorgimento. Lo scrittore ripercorre quell’eccidio (morirono, a seconda delle stime, fra alcune decine e il migliaio di persone) attraverso l’occhio di due giovani, in un libro a cavallo fra romanzo e ricostruzione storica.



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