Il 10 Marzo ricorre l’anniversario dell’ascesa al Cielo di una ragazza molto speciale, vssuta nel pieno dei suoi 16 anni in nome della bontà, della solidarietà
L’unica figlia della famiglia Ambrosini - Sordillo va ricordata per il suo esempio cristallino di generosità, una ragazza sempre dedita al prossimo, sempre pronta a mettersi da parte per fare spazio a quella fascia degli ultimi della società. Una vita breve ma vissuta in modo intenso dedicandosi alle vere cose importanti, ai veri valori della vita: la famiglia, l’amicizia, lo studio.
La famiglia, stretta intorno alla figura di questa fanciulla che riempiva di gioia e di sorprese i giorni di donna Filomena e del dottore Alberto, è caduta nel pieno della sofferenza al termine della vita di Rachelina. Ma probabilmente era destinata a diventare un angelo tra gli angeli del Cielo, a servire ed essere accanto al Signore per fare cose più grandi ed essere di esempio per i tanti ragazzi che hanno bisogno di modelli significativi da seguire. Già perché in un mondo dove dominano l’indifferenza, la violenza e la mancanza di rispetto è importante dare speranza attraverso un fiore che con i suoi petali diffonde il profumo della santità e regala un sorriso che fa luce nelle tenebre.
Il suo ricordo è vivo nelle menti e nei cuori di tante persone che rivolgono preghiere e affidano malati e lo sarà per tutte le testimonianze raccolte in questi anni. “Il fiore elettissimo della nostra Terra” non è altro che la chiara manifestazione dell’amore proveniente dal Signore...sta a noi continuare a far risuonare le sue opere misericordiose.
Rachelina Ambrosini nacque il 2 luglio 1925 a Pietradefusi (Avellino), da una famiglia cattolica praticante. La sua vita fu ricca di esempi di cristiane virtù. Prediligeva i piccoli, gli umili, i poveri cui manifestava ogni forma di carità accompagnata sempre ad una parola di speranza. A quattro anni ha in visione la Vergine Maria, nel giardino adiacente la sua abitazione, e a otto anni, mentre è a letto colpita dal morbillo, Sant'Antonio, per cui la bambina nutre una particolare devozione, le appare e le predice la pronta guarigione ed anche la data della sua morte che puntualmente avvenne a 16 anni. Gentile ed obbediente, venne educata in scuole cattoliche: con l'aiuto dello zio paterno, sacerdote. Studia con buoni risultati nel paese natale, successivamente si trasferisce prima a Bari per il ginnasio, e poi a Roma per il liceo. All'età di undici anni, suo padre si ammalò gravemente, e nelle sue preghiere la ragazza offre la propria vita in cambio della guarigione paterna. Suo padre guarì rapidamente. Passano gli anni e la piccola Rachelina cresce impegnandosi sempre di più nel far felici i suoi genitori, e nel condividere ogni tipo di sofferenza con gli emarginati, i profughi, gli indifesi e a volte le compagne di scuola in difficoltà. Una grave forma di meningite mina irrimediabilmente il suo gracile fisico e il 10 marzo 1941 nella città eterna.
Poco tempo dopo la sua morte vengono segnalate numerose grazie per sua intercessione a tal punto che dal settembre del 1958 Rachelina riposa nella Chiesa Parrocchiale di Santa Maria e Sant'Alessio in Venticano (Avellino). Cresce la sua fama di santità e per le numerose richieste da parte dei fedeli, che giungono da ogni parte d'Italia, la Diocesi di Benevento promuove il processo di canonizzazione e di beatificazione che si chiude nell'aprile del 1995. In Vaticano dal 2001, presso la Congregazione per le Cause dei Santi, è aperta la positio e il 10 maggio 2012 il Santo Padre Papa Benedetto XVI, ha promulgato il decreto della sua Venerabilità e si è in attesa della sua beatificazione.
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