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9/7/2018 :: 15:23:17

Odierna: "Il Benevento ha una persona perbene che risponde al nome di Vigorito"

Nello odierna, foto Rinaldi
Nello odierna, foto Rinaldi

Il collega Nello Odierna, intervistato da ilQuaderno.it, ha parlato dei rispettivi obiettivi di Napoli, Benevento, Avellino e Salernitana.

Si comincia dal Napoli e dalla partenza di Sarri: “Il mister ha mostrato un vero senso di appartenenza nei confronti della città di Napoli e dei colori azzurri. Molte volte è stato lasciato solo e ha dovuto fare da parafulmine, soprattutto per difendere e blindare i suoi ragazzi. Dispiace che il rapporto sia finito in un certo modo. Io - continua il collega – credo che uno come Sarri vada, innanzitutto, rispettato come uomo per quello che ha fatto. Molti giocatori hanno mercato per merito di suo. Se il Napoli deciderà di prenderne uno, lo farà soltanto se si verificherà qualche operazione che possa tornargli utile”.

“Per Di Maria c’è un’offerta spalmata su più anni, ma non dobbiamo aspettarci chissà quali cose. L’operazione Juve-Ronaldo - ad esempio - porterà degli introiti spaventosi: secondo alcune previsioni si parla di un miliardo di euro dopo qualche anno.  Il mercato del Napoli rispecchia la solita politica di giovani interessanti, che tra due o tre anni saranno venduti per consentire al club di autofinanziarsi”.

Ed ecco il motivo dell’acquisto di Ancelotti: “E’ stato preso per entrare nelle prime quattro e migliorare il cammino europeo. La scelta di Ancelotti io la spiego in questo modo: si tratta di un tecnico che viene da sei mesi nei quali è stato fermo. Lui ha già allenato i migliori club in Europa. Grandi piazze da allenare non ve ne erano. A questo punto  la scelta di Napoli non si poteva rifiutare. Naturalmente -tornando al mercato – decidere di puntare su calciatori giovani e di prospettiva comporta  dei rischi, ma questo è naturale”.

Il Benevento sta costruendo una buona squadra che può risalie subito in A: “La squadra sannita ha in società una persona molto seria che corrisponde al presidente Vigorito. E’ una persona perbene, che quasi stona con questo mondo. Si vede che sta facendo cose molto buone. Arriverà anche Roberto Insigne. Su questo calciatore ti posso dire che si tratta di un ragazzo molto forte. E' uno che dà tutto se stesso per il club nel quale gioca. Anche a Parma si è ritagliato una propria identità. Può giocare tranquillamente in A, ma la storia insegna che quando hai un cognome pesante tutto può diventare più difficile. Vedo una squadra che può tranquillamente ritornare in serie A”.

Al momento, sbilanciarsi sull’Avellino, è irrispettoso nei confronti dei tifosi: “Vista la situazione societaria non voglio sbilanciarmi – afferma Odierna – perché voglio attendere come si metteranno le cose. Parlare adesso sarebbe una mancanza di rispetto nei confronti della tifoseria. Dico soltanto che a prescindere dalle rivalità, l’Avellino ha fatto 10 anni di serie A ed è un club che merita rispetto per quello che ha fatto vedere in quegli anni”.

La tifoseria è il fiore all’occhiello della Salernitana: “Si tratta di una tifoseria che pochi club possono vantare di avere. La rivalità sportiva è altra cosa: quando andarono in A erano presenti ovunque, così come il Benevento quest’anno. Tifoseria strepitosa. Quando c’è un gol tutti possiamo ammiarare l'effetto che crea quella marea umana che si muove lungo quelle gradinate della curva. Il problema è un altro: quando c’è una dirigenza che ha duplici interessi, le sinergie mentali, fisiche ed economiche, vanno un po’ a disperdersi”.

“Il direttore sportivo Fabiani è uno che capisce di calcio. E’ finito il tempo dei grandi nomi e del blasone. Programmando in un certo modo si può andare anche oltre le più rosee aspettative. Mi aspetto una Salernitana da playoff. In realtà, anche quest’anno, se non avesse sbagliato 2-3 partite, avrebbe centrato questo traguardo".

In conclusione l'auspicio del collega è il seguente: "Dico sempre una cosa: calcisticamente parlando, possiamo anche odiarci, ma guai farsi la guerra tra poveri. Al nord si coalizzano. La Salernitana deve insegnarci qualcosa: in serie A, dopo un campionato strepitoso, Piacenza, Milan e qualche altro club, nelle ultime undici partite la mandarono immeritatamente in serie B”.
Claudio Donato



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