Il Fronte Sannita per la Difesa della Montagna denuncia che sul costruendo impianto eolico in località Montagna Fasana, nel territorio di Morcone, la vigilanza della E.ON si sia appropriata intima a tutti di allontanarsi.
Gravi le accuse lanciate dal presidente dell’associazione, Giuseppe Fappiano: “Io personalmente ho subito cinque tentativi di intimidazioni tutti andati, per loro, a vuoto. In alcuni casi mi è stato intimato di non scattare foto. Ci giungono quotidianamente notizie che la vigilanza in servizio sul costruendo impianto eolico non appena scorge persone estranee o semplici escursionisti avvicinarsi all'impianto li intercettano e gli “intimano” di allontanarsi. Tra il 15 ed il 18 agosto due amici con rispettive famiglie sono stati allontanati con al minaccia di essere denunciate”.
“E' evidente – è il commento di Fappiano - che la società E.ON non vuole occhi indiscreti che possano vedere o documentare con foto e video quello che in realtà stanno facendo: occupazione di aree non autorizzate, scavi senza alcuna precauzione e i 37 cantieri aperti, nella stragrande maggioranza dei casi, senza la prescritta cartellonistica e recinzione che delimiti i cantieri. Loro non hanno il diritto di allontanare le persone che si trovano nei pressi dei cantieri! La montagna è territorio pubblico per altro gravata da usi civici quindi di effettiva proprietà dei cittadini. L'autorizzazione a costruire un impianto industriale eolico non gli dà il diritto di appropriarsi di tutta la montagna! La E.ON è obbligata a recintare tutte le aree di cantiere e predisporre e segnalare appositi “passaggi protetti” al fine di poter dare la possibilità a persone ed animali al pascolo di attraversare il cantiere in tutta sicurezza”.
“Il cantiere – aggiunge ancora Fappiano - non è una dogana ne una proprietà privata e non si può limitare la libertà individuale di circolazioe in aree pubbliche. Vi possono intimare di allontanarvi solo se avete scavalcato la recinzione e vi trovate all'interno della stessa. E se per caso entrare in un'area non opportunamente recintata e prendere una storta o vi fate male la responsabilità giuridica, penale e risarcitoria ricade sulla ditta, sul direttore dei lavori e sul Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione che sono penalmente e civilmente perseguibili”. Fappiano cita in proposito le norme sulla sicurezza dei cantieri.
“Quindi - conclud - se andate a fare una passeggiata ai “Tre Cantoni” e qualcuno arriva e vi intima di allontanarvi da un'area non recintata, chiamate la forza pubblica e denunciate sia la persona che vi intima di andare via (gli addetti alla vigilanza privata non sono pubblici ufficiali) sia la società che non ha predisposto le opportune recinzioni e predisposto, segnalandole, le aree obbligatorie di attraversamento del cantiere poiché in nessun caso è previsto che si possa limitare la libera circolazione su aree pubbliche”.
:: Questo articolo è stato stampato dal quotidiano online ilQuaderno.it ed è disponibile al seguente indirizzo:
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