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Sanità da migliorare partendo dall'esistente



{Benevento}Valorizzare e migliorare il Servizio Sanitario Nazionale che nella classifica mondiale è già collocato al secondo posto. Questo il messaggio lanciato dal convegno: "Una sanità migliore: che fare?" tenutosi questa mattina al centro congressi delle Terme di Telese nell'ambito della nona festa nazionale dei Popolari Udeur. Al tavolo dei relatori, coordinati dal vicedirettore di Rai1 Claudio Donat Cattin, si sono ritrovati tutti gli operatori del settore: medici, infermieri, amministratori locali e rappresentanti istituzionali nazionali. Da tutti il riconoscimento dei benefici apportati dalle riforme degli anni scorsi ma anche dei tanti limiti che ancora occorre superare.

Ha aperto la carrellata degli interventi il responsabile Sanità dell'Udeur Paolo Affronti che ha evidenziato la necessità di orientare la prevenzione ai nuovi bisogni. "Perciò - ha specificato - la terapia non deve essere solo ospedaliera ma c'è la necessità di valorizzare la medicina del territorio. Così come va rivisto il sistema del pronto soccorso e dell'esternalizzazione dei servizi. Insomma, un percorso che consolidi l'esistente garantendo migliori prestazioni a tutti i cittadini".

E' stato il deputato Gero Grassi, componente della commissione Affari Sociali, ad introdurre nella discussione il tema dell'etica della responsabilità nel mondo della sanità. Un riferimento lanciato soprattutto all'indirizzo di alcune Regioni che si trovano ad affrontare un consistente buco economico per una distratta gestione del sistema sanitario regionale. Una situazione che ha creato anche una forte disparità tra diverse aree del Paese e a cui il Governo sta tentando di riparare grazie alle misure della Finanziaria che parlano di una programmazione triennale che consenta alle Regioni di programmare gli investimenti. Accanto a ciò, ha concluso Grassi, "è necessario recuperare i deficit strutturali".

Sanità in difficoltà per l'imperizia delle Regioni ma anche per la scarsità di misure idonee ai fabbisogni delle stesse è stato l'assunto portato avanti da Antonio Potenza, assessore alla Sanità della Regione Basilicata. "Le Regioni - ha chiarito - hanno bisogno di un fondo sanitario adeguato ma ciò non è mai avvenuto da parte dello Stato". Altro nemico l'eccessiva aziendalizzazione che si è prodotta nelle strutture sanitarie che "non permette al potere politico di controllare la gestione dei direttori generali che operano in solitudine", ha concluso Potenza.

Appunto condiviso in pieno da Danilo Morini, padre della riforma del 1978 e presidente del Comitato di indirizzo del Policlinico di Modena. "Oggi nelle aziende sanitarie si sconta l'assenza di un consiglio di amministrazione che possa esercitare un controllo sull'attività dei DG. Inoltre le aziende debbono poter operare nell'ambito del codice civile e quindi privatistico abbandonando i lacci e lacciuoli che bloccano la pubblica amministrazione".

Temperare la solitudine dei direttori generali nel pubblico ma dare maggiori garanzie al privato è stata la richiesta formulata da Antonio De Vizia, responsabile Sanità Confindustria Campania. Si all'equiparazione tra pubblico e privato ma con regole certe e chiare che non devono diminuire i flussi finanziari alle strutture private a favore di quelle pubbliche. Equiparazione che non deve significare concorrenza: "Noi - ha aggiunto De Vizia - siamo pronti anche ad entrare nella rete dei servizi ma c'è bisogno di chiarezza sui termini". Questo a partire dalle statistiche che parlano di tariffe che nel privato hanno un abbattimento rispetto al pubblico di circa il 30%.

Sanità da migliorare a partire dal rapporto medico- paziente. Antonio Delcogliano, docente all'Università Policlinico Gemelli di Roma, ha evidenziato la necessità di creare un clima di fiducia tra i cittadini e il sistema sanitario. Un risultato da ottenere grazie alla valorizzazione della professione medica che necessità di formazione prima e di aggiornamento poi. Infine un invito al livello politico a premiare il merito e "non il nepotismo o la fede politica".

Sulla stessa lunghezza d'onda Giuseppe Garraffo, segretario generale nazionale Cisl medici, secondo cui nella riforma il medico non ha trovato il suo specifico ruolo. Rivendicando per i medici un'assunzione di responsabilità che deve andare al di là dell'attività lavorativa, il sindacalista ha sollecitato la rivalutazione della professione medica "a partire dall'approccio clinico e dalla gestione del mondo sanitario".

Medici ma anche personale ausiliario, ha sottolineato Annalisa Silvestro, presidente della federazione Infermieri. "Non bastano solo i medici - ha detto - ma bisogna creare una squadra che sia in grado di far fun zionare il sistema. Eppure l'Italia è il Paese che ha il numero minore di infermieri per abitanti". Assicurare un'assistenza qualificata partendo dalla valorizzazione delle altre figure che rientrato nel sistema sanitario. La proposta è quella di affidare agli infermieri la continuità assistenziale sapendo che "va bene contenere la spesa ma non serve a nulla bloccare le assunzioni".

Rilievi, proposte e in dicazioni che sono state recepite da Fernando Errico, capogruppo Udeur in Regione Campania. Da lui un invito a superare la divaricazione tra sud e nord ben consapevoli che in alcune realtà regionali, ad esempio la Campania, non esiste solo il problema della mobilità extra regionale ma addirittura quello inter provinciale. Una situazione causata dalla disparità di trattamento tra aree costiere e aree interne. Accanto a ciò, ha continuato il mastelliano, è necessario integrare l'attività ospedaliera con il territorio. Su questo punto il discorso è caduto sui presidi di continuità assistenziale (ex guardie mediche) che vanno garantiti anche consentendo l'ingresso dei privati che "possono portare una linfa diversa nella rappresentazione del territorio".

Per la cronaca bisogna ricordare che il dibattito si è aperto con la contestazione di alcuni familiari di disabili che intendevano interloquire con il ministro Fioroni non presente quest'oggi a Telese. E' stato il padrone di casa Clemente Mastella a sedare gli animi invitando i contestatori alla calma e alla ragionevolezza e dicendosi disponibile ad ascoltare le loro ragioni. Successivamente il Guardasigilli ha incontrato una delegazione dei manifestanti a cui ha assicurato l'impegno del Campanile ad impegnarsi rispetto alle loro esigenze.


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