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Il server delle donne per cercatrici di rete



Trovo notizie confortanti per smentire chi va sostenendo che le donne e la tecnologia siano incompatibili. Innanzitutto, alcune ragazze olandesi, dal 1999, hanno fondato la Amsterdam Genderchangers Academy (www.genderchangers.org). Con essa, tengono corsi per incoraggiare le donne ad avvicinarsi al mondo informatico, con metodologie singolari, tra le quali gli Hardware Crash Course, corsi nei quali si distruggono gli hardware e si rimettono insieme migliorandoli. Nel loro sito riportano esperienze e progetti tecnologici realizzati da donne. L’associazione Orlando di Bologna ha messo su Cercatrice di rete (http://cercatrice.women.it), un motore di ricerca che permette di selezionare risultati attinenti al mondo femminile. Una specie di Google femminista, se mi passate il termine. Digitando la parola aborto, per esempio, su Cercatrice vengono fuori documenti femministi, consultori, articoli e una serie di argomenti collegati alla parola digitata (ad esempio: depenalizzazione, gravidanza, ma anche sofferenza, e tante altre). Su Google, con la stessa ricerca, vengono fuori: Wikipedia, link di associazioni antiabortiste ma anche siti di consulenza ginecologica e rassegne stampa. Sono strumenti diversi, ma credo sia importante avere la possibilità di un accesso specificamente femminile all’enorme mole di informazioni che può fornire Internet. Teniamo presente che sono per il 99% uomini quelli che lavorano alla progettazione di software e supporti informatici. Il che non è un demerito in sé, ma certo ci fa porre degli interrogativi. Le curatrici di questo motore di ricerca hanno scritto: “Dalla trappola del silenzio dell'apparente universalità del linguaggio neutro, usato negli indici per soggetti, siamo passate/i, utilizzando la parola "donna", con i cercatori di rete, al reperimento di una massa sconcertante di informazioni. Ma abbiamo davvero superato tutti gli ostacoli dell'iniziale invisibilità se, interrogando Internet, questa parola restituisce una rappresentazione della donna come mera consumatrice di merci o come fulcro di entertainment? L'allestimento di Cercatrice di rete si propone di dar voce a chi rischia nuove forme di silenzio”.


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