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Quattro Notti e i Mastella? E chi se li ricorda più! L'opportunistica afasia della politica beneventana

Clemente Mastella e Sandra Lonardo
Clemente Mastella e Sandra Lonardo
L'editoriale di Carlo Panella - Dal Quaderno Settimanale n. 594 - Quattro Notti di luna piena: effimera o culturale? Sagra da Strapaese o rinomato festival? Ottimo evento promozionale della Città o gigantesco spreco di soldi pubblici? Furbo marketing per l’Udeur od occasione di vetrina e di guadagno per tanti cittadini?

Definizioni alternative per anni contrapposte per strada e sui media, tra favorevoli e contrari alla kermesse di Sandra Lonardo Mastella, gestita tramite il sodalizio Iside Nova. Creata per Ceppaloni, l’ha poi spostata nei vicoli del centro antico di Benevento, decisamente più in grande.

La scorsa settimana i detti termini antitetici sono stati sostituiti da altri concordanti, in un atto giudiziario di un sostituto procuratore, emesso alla fine di lunghe indagini svolte sull’edizione 2006: ipotizzano i reati di estorsione, truffa, favoreggiamento, falso e turbativa d’asta, a vario titolo, per numerosi indagati tra i quali spiccano Sandra Lonardo e il figlio Elio Mastella. Questi, nella consueta prevalenza dell’elemento familiarità nelle associazioni guidate dai genitori, ne aveva ricevuto il posto alla presidenza d’Iside Nova. Anche per opportunità: la madre era diventata nel 2005, per il centrosinistra, presidente del Consiglio Regionale, l’ente che cospicuamente finanziava Quattro Notti.

Chiuse le indagini, dunque, dopo la presentazione delle difese degli indagati, lo stesso PM deciderà se chiedere o meno il rinvio a giudizio. Il Gip, poi, stabilirà se gli organizzatori e alcuni dei partecipanti alla manifestazione diverranno o meno imputati.

Nessun commento a Benevento alla divulgazione della notizia. Tutti zitti (tranne gli interessati che hanno professato tramite i loro legali la propria innocenza). Eppure, qualche commento s’impone se una manifestazione, sempre affollatissima, da discutibile e discusso fatto politico, culturale, ricreativo o di costume, viene derubricato a possibile fatto illecito. Se non altro perché, per la prima volta, nel 2010, la kermesse non è stata svolta, né finanziata, né dalla Regione, né dal Comune, né da Iside Nova.

Silenzio assoluto: Quattro Notti? E chi se la ricorda più! Ma non è smemoratezza, è calcolo. Non è rara questa afasia tra i politici sulle vicende, in particolare giudiziarie, che dall’inizio del 2008 hanno riguardato Clemente Mastella, moglie e figli, nonché il suo partito, l’ex Udeur. Preferiscono tacere perché il tempo, sempre galantuomo, talvolta è anche burlone con chi volesse rischiarsi nella coerenza. Ricordiamo noi, allora, ai lettori.

L’indagine non è partita spontaneamente dal sostituto Antonio Clemente ma, quattro anni fa, da una circostanziata denuncia in Procura del senatore Pasquale Viespoli. L’alleatino, allora avversario di Mastella e del “mastellismo”, in estrema sintesi, lamentò le opacità della kermesse derivanti dal fatto che, mentre la stragrande maggioranza dei finanziamenti era pubblica, il soggetto che gestiva era privato.

Ma, se allora il centrodestra denunciò, il centrosinistra difese strenuamente Iside Nova e Quattro Notti. E quante accuse, e violente, come al solito, le coalizioni si scambiarono! Allargando l’agone al (temuto o negato) contestuale offuscamento del festival Benevento Città Spettacolo.

Sembra preistoria: quattro anni dopo le posizioni politiche di quei protagonisti si sono ribaltate. I mastelliani sono all’opposizione e vedono nel sindaco e nel centrosinistra di Benevento i maggiori avversari, gli accusatori di allora sono diventati i nuovi alleati di Mastella nel centrodestra e assieme governano anche la Regione.

Il silenzio odierno, quindi, non discende da un collettivo garantismo: prima di commentare aspettiamo l’esito del procedimento. Sul penale decideranno i giudici, è ovvio ed è sacrosanto. Qui, invece, stiamo ponendo una questione politica, al più anche culturale: quelle aspre polemiche e prese di posizione di allora, quelle denunce e quelle roboanti difese, sono diventate orfane?

Ebbene sì. Rivendicarle e ribadirle, oggi, darebbe lustro solo alla coerenza, ma sarebbe di grave d’impaccio alla vigilia delle elezioni comunali. Rispetto a queste, l’area di Viespoli non esclude affatto un’alleanza con i mastelliani, mentre il centrosinistra li ha oggi contro come mai.

Questo assoluto silenzio sulla chiusura delle indagini su Quattro Notti, dunque, è molto istruttivo. Esibisce, meglio di una cartina al tornasole, alcune caratteristiche della società politica e civile del posto: l’una specchio fedelissimo dell’altra.

Qui conta esclusivamente il presente e in esso il bene particolare dell’individuo, della famiglia e, parimenti, del politico, del partito o della coalizione. Di questo generale trasformismo locale Mastella è il più visibile funambolo e non per “carattere” ma solo perché ha ritenuto meno utile, per sé e i suoi, mostrarei un profilo pubblico più basso.

Nessuno dei coprotagonisti politici, ormai, può censurarlo. E infatti non lo nominano quasi più, né lui, né i suoi, tanto meno le iniziative pubblico-private della sua famiglia come Quattro Notti. Una kermesse che davvero (il tempo è galantuomo) è stata solo una loro creatura. I beneventani ne hanno goduto o l’hanno subita, ma senza rimorsi e senza rimpianti. Come ospiti in casa propria. Tanto era gratis...


:: Questo articolo è stato stampato dal quotidiano online ilQuaderno.it ed è disponibile al seguente indirizzo:
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