Racket ed usura: dati agghiaccianti. Parte la campagna promossa da Alilacco

16:18:14 1987 stampa questo articolo
Coppola e FrosiCoppola e Frosi

Secondo Frosi: “Il 35% dei commercianti del capoluogo paga il pizzo e l’edilizia non è esclusa". 

Si è svolta questa mattina presso il “Caffè Le Trou” di Benevento la conferenza stampa di Alilacco, associazione antiusura ed antiracket presieduta da Amleto Frosi che ha presentato anche l’avvio di una campagna per sensibilizzare l’opinione pubblica al tema. Una vera e propria indagine quella condotta da Alilacco anche grazie alla distribuzione di questionari (anonimi) con dati agghiaccianti. Infatti, la situazione in città è stata definita “drammatica”.

Secondo Frosi: “Il 35% dei commercianti del capoluogo paga il pizzo e l’edilizia non è esclusa. Questo è un territorio vessato dalla criminalità, anche casertana e sono diversi i commercianti che hanno avuto a che fare con l’usura”. Un fenomeno, quello malavitoso, che non si limita alla sola richiesta di danaro ma anche all’imposizione e dunque all’acquisto di determinati prodotti, materiali alimentando anche capitali ed attività criminose.

Un passaggio, anche sul tema della ludopatia e dell’azzardopatia: “vietare il gioco potrebbe sortire un effetto diverso, consegnarlo alla criminalità”. Per Frosi, andrebbe mentre andrebbe fatto un discorso sulle norme e sulla loro attuazione: “Si firmano protocolli su protocolli che non servono a nulla. Ci sono difficoltà anche perché gli apparati istituzionali camminano in modo diverso”.

Per Frosi, però, c’è una caratteristica da non trascurare. “Tra la città e la provincia c’è una differenziazione, una sorta di pace, un protocollo d’intesa tra diversi soggetti che non arrivano a Benevento dove si muovo altri personaggi”. Una situazione, ben lontana da quell’oasi felice descritta per decenni, “un fallimento sociale” secondo Frosi che ha poi annunciato le strategie pensate dall’associazione per ‘abbattere il muro del silenzio’ visto anche le poche, pochissime denunce presentate nel 2018: quasi pari a zero.

Un numero verde ( 800406600) per chi vuole denunciare e trovare sostegno, manifesti 6x3 e poi il camper che per un tour che toccherà – a partire da lunedì – diverse località del Sannio da Sant’Agata de’Goti a Montesarchio (dove nelle ultime settimane i segnali espressi nei confronti di diversi esercizi commerciali sembrano inequivocabili), dalla Valle Telesina al capoluogo.

Presente all’iniziativa anche Luigi Coppola, imprenditore di Pompei e testimone di giustizia che grazia alla sua coraggiosa denuncia ha fatto arrestare, nel 2001, ben 32 persone. Per anni, Coppola, ha vissuto al nord, protetto dallo Stato ma oggi è tornato a Pompei uscendo dal percorso di protezione che gli è costata la revoca della scorta e del sussidio. “In questa lotta – ha detto – il prezzo più alto lo ha pagato la mia famiglia ma loro non potevano vincere”. 



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