Ruggiero: "Comitato sindaci voluto da Mastella? Un’allegra compagnia di morosi"

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Riceviamo e pubblichiamo la nota stampa consigliere provinciale Giuseppe Ruggiero

"Il Comitato di sindaci voluto da Clemente Mastella per lo studio dei problemi legati al ciclo dei rifiuti, e avallato dal Presidentedella Provincia Di Maria, più che un gruppo di esperti può definirsi semplicemente un’allegra compagnia di morosi, tutti complici del pessimo stato economico in cui versa la Samte.

Infatti se leggiamo attentamente il concordato omologato daltribunale, le sette amministrazioni presenti all’interno di questo esclusivogruppo, rappresentano quasi il 40% della massa creditoria di Samte neiconfronti dei Comuni Sanniti.

Quindi invece di scegliere Amministratori virtuosi cheavrebbero potuto comprendere bene il perché di tale sfacelo, il Presidente DiMaria ha reputato di scegliere proprio quei sindaci che hanno contribuito, inmodo determinante, a creare quella sofferenza finanziaria che poi ha causato ilquasi fallimento della Samte.

Non credo che amministratori che hanno dimostrato, ancheattraverso azioni giudiziarie, la netta volontà di non pagare quanto richiestoda Samte, possano contribuire ad una soluzione del problema che in primis , inogni caso, preveda il versamento alla società provinciale di quanto finora dovuto,e in più occasioni richiesto.

Comunque la scelta i di Di Maria è coerente con l’illogicitàfinora praticata. Infatti, il nuovo Direttore Generale della Provincia diBenevento, Avv. Nicola Boccalone, ha Amministrato una società concorrente edebitrice della Samte per oltre seicentomila euro, oltre ad avere un curriculumdi episodi che molto spesso hanno visto l’intervento persino della Corte deiConti. Per la Presidenza dell’ATO rifiuti è stato scelto proprio colui che si èsempre opposto all’apertura dello Stir, tale Pasquale Iacovella sindaco diCasalduni. Quale direttore tecnico dell’Ato è stato individuato un funzionario del Comune di Benevento che si occupadi affari sociali, tale Alessandro Verdicchio, da sempre estraneo alledinamiche del ciclo dei rifiuti.

L’Amministratore Unico di Samte è invece un sindaco, quellodi San Bartolomeo in Galdo, anch’egli moroso e scelto a discapito di uncurriculum autorevole quale quello di Raphael Rossi, manager di lungo corso neicampo dei rifiuti.

In definitiva la crisi dei rifiuti della Provincia diBenevento sembra qualcosa di indotto, con gli attori di questo dramma tuttiintenzionati, in un ragionamento folle, a chiudere la Samte credendo nella scomparsadella massa debitoria.

Lo stessa spending review annunciata dell’Amministratore Unicodi Samte, Carmine Agostinelli, sembra un libro delle favole, considerato che,ad esempio, il costo per il fitto dellostabile dove sono ubicati gli uffici non è di trentasettemila euro l’anno ma bensì già moltoinferiore, attestandosi a milleseicento euro al mese, e se pur la Provinciadovesse concedere dei locali propri, questi sarebbero comunque oggettodi un fitto da pagare.

Che inoltre, una buona parte del debito di Samte è neiconfronti dell’Enel, che fornisce in regime di salvaguardia l’energia alloStir, e che fino a quando non saranno liquidate le fatture al gestore elettricodifficilmente si troverà un fornitore disposto a fare sconti.

Dimostrazione di tutto ciò sta nel continuo aumento di altricosti, come quello per lo smaltimento del percolato nelle discariche ubicate nelterritorio Sannita, il quale è arrivato ad importi economicamente insostenibiliproprio perché gli erogatori del servizio temono di non essere pagati per leprestazioni eseguite.

Inoltre sarebbe pazzesco credere di risparmiare su consulenzeindispensabili quella del medico dellavoro.

La realtà è ben diversa è si racchiude semplicemente nell’incapacitàdel clan mastelliano di gestire la Provincia e con essa i servizi che questadovrebbe garantire attraverso le proprie società. Potremo inventare migliaia ditavoli, ma se vogliamo risolvere le urgenti problematiche finora evidenziate,occorre in primis, dimostrare di avere senso di responsabilità, capacità e diserietà".

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