Salerno. Falso testamento per un'eredita'. Nei guai medico e notaio

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Tribunale di SalernoTribunale di Salerno

I militari del Nucleo di Polizia Tributaria e della Sezione di Polizia Giudiziaria della Guardia di Finanza presso la Procura della Repubblica di Salerno, hanno sequestrato  due immobili di valore ubicati nel comune di Maiori intestati ad un noto medico della cittadina.

Maiori - Un'eredità che fa gola è quella alla base del fatto di cronaca scoperto dalla Procura della Repubblica di Salerno. Al centro dell'episodio la cupidigia di un medico e il notaio - funzionario pubblico corrotto - che dichiara il falso. Così, nella mattina di oggi 12 aprile, le Fiamme Gialle hanno dato esecuzione al decreto di sequestro preventivo, disposto lo scorso 20 marzo dal  G.I.P. del Tribunale di Salerno che ha accolto la richiesta della Procura della Repubblica. Il medico, destinatario del provvedimento cautelare, è accusato di circonvenzione di incapace e  di appropriazione indebita per essersi impossessato dei due immobili approfittando dello stato di  infermità psichica di un'anziana signora (classe 1927), successivamente deceduta, all'epoca dei fatti  incapace di intendere e di volere in quanto affetta da una patologia neurologica.

All'indagato era stato richiesto, dai parenti della anziana donna, di assistere la loro  congiunta la quale, non avendo figli, viveva da sola a Maiori e non aveva altri parenti in grado di accudirla in loco. Il medico, avvalendosi anche della complicità di altre persone, tra le quali un notaio dell'agro sarnese, era riuscito a farsi nominare dalla donna erede universale estromettendo dall'asse ereditario tutti gli eredi legittimi.

Le indagini, avviate in seguito alla denuncia sporta da una nipote della donna, hanno  consentito di acquisire fonti di prova decisive e di ricostruire minuziosamente le condotte poste in essere dall'uomo finalizzate a circonvenire l'anziana donna e ad impossessarsi dell'intero patrimonio lasciato dalla stessa. In particolare, mediante l'acquisizione di dichiarazioni e documentazione, la Guardia di Finanza ha accertato che l'anziana signora, alla data in cui risultava essere stato rogato il testamento pubblico in favore del medico, era incapace di intendere e di volere.

Una delle prove schiaccianti, raccolte dagli gli inquirenti, è stato il rifiuto, da parte di due notai a cui il medico si era rivolto in precedenza, di raccogliere le volontà testamentarie della signora. In particolare, uno dei due notai, dopo avere visitato personalmente l'anziana signora presso il suo domicilio, aveva rifiutato di rogare l'atto ritenendo che la donna non era in condizione di dettare le sue ultime volontà.

Il notaio dell'agro sarnese, che ebbe a redigere il testamento pubblico, è accusato del reato di falso in atto pubblico per avere rogato l'atto, il 16 luglio 2015, attestando falsamente di avere ricevuto le ultime volontà della donna la quale, invece, era incapace di intendere e volere.



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