San Giorgio del Sannio ricorda i 70 anni della Brigata ‘Friuli’

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Sabato mattina il Comune di San Giorgio del Sannio ha dato vita ad una cerimonia in ricordo dei 70 anni della Brigata "Friuli" che a partire dal 19 settembre 1944, data di fondazione a San Giorgio del Primo Gruppo di Combattimento “Friuli”, ha contribuito a scrivere la Storia della Brigata e d’Italia. La commemorazione si è tenuta su Viale Principe Carlo III Spinelli, nel Parco Urbano di fronte all’Area circostante il cippo commemorativo ai caduti della "Friuli", il tutto alla presenza del sindaco Claudio Ricci, del Presidente dell’Associazione Nazionale reduci Sez. “Friuli”, Romano Rossi, il rappresentante delle formazioni combattenti Gerado Mauta e le formazioni e le bandiere dei reduci della zona di San Giorgio.
Particolarmente sentita è stata la partecipazione delle scolaresche dell’Istituto Comprensivo “Rita Levi Montalcini”, dell’Istituto “Virgilio” e della cittadinanza del Comune di San Giorgio del Sannio. La cerimonia è stata caratterizzata dalla lettura delle parole incise nel cippo commemorativo da parte dell'allievo del Liceo Classico Alberto Nardone e dall'alzabandiera ad opera delle allieve del Liceo, Rossella De Dominicis e Federica Bruno seguita, dopo il silenzio, dall’esecuzione dell’Inno Nazionale da parte degli allievi dell’Istituto comprensivo sotto la guida di Dina Camerlengo.
Dopo la benedizione della corona d'alloro e la sua sistemazione davanti al monumento ai Caduti del Gruppo di Combattimento "Friuli", Ricci ha ricordato l'episodio spesso dimenticato della riorganizzazione del Gruppo "Friuli" a San Giorgio nei giorni che seguirono l'armistizio dell'8 settembre del '43. Giorni terribili nei quali, alla tragedia della guerra seguiva il disorientamento di militari che, dopo l'annuncio dell'armistizio fatto da Badoglio, decisero di non cercare di tornare a casa, ma di continuare a combattere per la libertà e la dignità del popolo italiano. Giovani che decisero di offrire la loro vita alla Patria, di combattere le forze naziste che ancora occupavano il paese, di recuperare la dignità di un popolo schiacciato prima dalla dittatura e poi dalla guerra. “Giovani - ha continuato Ricci - animati dal sogno di un’Italia libera e democratica dove il popolo potesse trovare respiro e nuova linfa per il futuro, dove il senso di patria, al di là del mero nazionalismo degli anni del fascismo, tornasse a germogliare nello spirito di un amor di patria libero e responsabile”. Ricci ha quindi conferito alla brigata Aeromobile “Friuli”, rappresentata dal Gen. Antonio Bettelli, la Cittadinanza onoraria.
Ha preso poi la parola Romano Rossi, Presidente dell’Associazione Nazionale reduci Sez. “Friuli”, che dopo aver ricordato che la Brigata “Friuli” è diventata ‘Divisione’, ha richiamato alla memoria i tanti morti della Brigata stessa, 800mila ragazzi che rimanendo in servizio, in tante occasioni, come la cacciata del contingente tedesco dalla Sardegna, lo stesso che si macchierà delle stragi di Sant’Anna di Stazzema e di Marzabotto, contribuirono al ripristino della libertà nel paese. “Quei ragazzi non erano “badogliani” come spesso sono stati definiti i combattenti italiani, ma eroi che hanno dato la vita per restituire la dignità al popolo italiano. Quello che si realizzò in quei giorni infatti, non fu un armistizio, ma una resa incondizionata a cui però tanti militari italiani risposero col coraggio delle armi, poche in verità, a loro disposizione. Eroi di quella che Arrigo Petacco definì “La Resistenza tricolore. La storia ignorata dei partigiani con le stellette”, storia di uomini che hanno restituito prestigio al paese e che non si devono dimenticare”.
Ha concluso gli interventi Gerardo Mauta, rappresentante delle formazioni combattenti della zona di San Giorgio, che dopo aver ringraziato le bandiere dei diversi contingenti militari presenti alla commemorazione, ha ricordato che ricorrono, in questi giorni, i 130 anni della fondazione della Brigata “Friuli”, un contingente che per abnegazione e determinazione, ha contribuito alla liberazione dell’Italia dal nemico nazifascista.
A conclusione della cerimonia, i bambini dell’Istituto comprensivo hanno intonato diversi canti patriottici.

Eusapia Tarricone



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