Agenda 2030, Italia tra progressi e ritardi nel nuovo Rapporto Istat

ROMA (ITALPRESS) – L’Italia avanza a passo alterno nel cammino verso gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030. A fotografare la situazione è l’ottava edizione del Rapporto ISTAT SDGs, che aggiorna 320 misure statistiche per valutare le politiche ambientali, sociali ed economiche del nostro Paese.

In linea generale, il Rapporto evidenzia che nel 2023, oltre la metà degli indicatori mostra un miglioramento, e più del 60% ha una dinamica positiva su base decennale. Ma un quarto peggiora, e uno su cinque resta fermo da anni.

Bene energia, cooperazione internazionale e consumi responsabili. Male invece acqua, ecosistemi e istituzioni, dove si registra stagnazione o addirittura regressione.

Nel settore idrico, l’Italia resta fanalino di coda in Europa: dispersione d’acqua al 42% e depurazione insufficiente, con 6,6 milioni di residenti ancora fuori rete.

In lieve crescita le energie rinnovabili. Nel 2023, la quota complessiva di energia da fonti rinnovabili sul consumo finale lordo si attesta al 19,6%, in lieve crescita rispetto all’anno precedente (+0,5 punti percentuali), ma ancora distante dai target europei.

Ancora troppo basse, poi, le vendite di auto elettriche e ibride plug-in.

Nel 2024 la loro quota di mercato scende al 7,5%, ben lontana dall’obiettivo del 25% fissato al 2030.

In crescita la raccolta differenziata (66,6%, +1,4 p.p.) e il riciclo dei rifiuti urbani (51%, +1,6 p.p.), mentre la circolarità dei materiali tocca il 20,8%, seconda in Europa.

Continua a pesare il divario tra Nord e Sud. Le regioni meridionali accumulano ritardi su occupazione, istruzione e povertà. Campania e Calabria superano il 40% di popolazione a rischio esclusione sociale, mentre l’abbandono scolastico resta alto in Sicilia e Sardegna.

Infine, nel confronto con gli altri Paesi europei, l’Italia tiene sul fronte ambientale e sociale, ma resta fragile dal punto di vista economico e strutturale. Un quadro in chiaroscuro, che chiede politiche più mirate e urgenti, soprattutto su disuguaglianze, governance e resilienza ambientale.

gsl


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