Sospesa dal TAR la gara del servizio 118, soddisfazione della Confederazione Nazionale delle Misericordie d'Italia

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Ambulanza del 118Ambulanza del 118

Il TAR di Napoli ha accolto l’istanza di sospensiva presentata da Confederazione Nazionale delle Misericordie d’Italia e Anpas Campania, assistiti dagli Avvocati Paolo e Costanza Sanchini, dove si richiedeva la sospensione della gara indetta dall’Azienda Sanitaria di Benevento per il servizio sanitario in emergenza.

Misericordie e Anpas Campania hanno eccepito per il fatto che l’affidamento non doveva essere fatto da Asl con procedura aperta con il criterio dell’offerta economica più vantaggiosa, ma con l’affidamento diretto secondo quanto recita articolo 57 del Decreto Legislativo 17 del 2017, che ha sancito che il servizio di trasporto sanitario va affidato in via prioritaria al 3° settore. La richiesta di Misericordie e Anpas è supportata da recenti sentenze del Tar del Lazio e del Tar di Lecce.

Inoltre i richiedenti ritengono errati i criteri con i quali si giunge ai conteggi posti a base d’asta relativamente all’offerta fissata per il 2018 a 11 milioni circa contro i 13 della gara precedente, anche considerando che nel vecchio bando i mezzi (le ambulanze) venivano messi a disposizione dalla ASL mentre nella nuova gara devono essere rese disponibili dagli aggiudicatari. Oltre a questo viene, soprattutto, ritenuto incongruo il prezzo del personale a base di gara, specialmente infermieristico, perché il contratto Misericordie pur essendo il migliore prevede una spesa che non copre il fabbisogno degli infermieri stessi.

"Alla Luce di tutto questo, la Confederazione Nazionale delle Misericordie d’Italia esprime la propria soddisfazione per la sospensione del bando “con questo pronunciamento del TAR di Napoli – afferma il Presidente Roberto Trucchi – dimostriamo le nostre ragioni. Siamo stati gli unici ad agire a favore dei lavoratori segnalando la situazione poco chiara a livello contrattuale. Sottolineiamo con forza che ci sono elementi che mettono in pericolo i livelli occupazionali non solo esterni, ma anche interni. Il Tribunale Amministrativo di Napoli ha riconfermato il fatto che abbiamo agito con linearità e coerenza, con i fatti prima ancora che con le parole”.



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