Oliveira: “Il Benevento deve giocare i playoff con intelligenza. Gli auguro di tornare presto in A”

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Con Luis Oliveira, ex attaccante di Cagliari, Fiorentina e Bologna, autore di indimenticabili sfide contro i grandi campioni dell'epoca, tra cui Batistuta, abbiamo tracciato un bilancio sul campionato dei partenopei e del Benevento.

Insieme a ‘Lulù’ - così soprannominato dai tifosi - oltre alle insidie che potrebbero riservare i playoff, abbiamo cercato di capire quali sono state le difficoltà di questo campionato di serie B.

“Sulle squadre che retrocedono dalla massima serie ci sono sempre tante pressioni e aspettative. Nessuno, però, ha la bacchetta magica. Non è scritto da nessuna parte che si debba immediatamente risalire in serie A. Ci sono sempre delle soprese. Ad esempio - nessuno si aspettava questo campionato del Lecce" – afferma Oliveira.

“Ci possono essere tanti imprevisti. E’ un campionato dove bisogna avere calciatori di categoria. Qualcuno che scende dalla serie A va anche bene, ma ci vogliono prevalentemente calciatori che conoscono la categoria. E’ un torneo dove non bisogna mai abbassare la guardia e lottare su ogni pallone. Inoltre, ci vuole tanta cattiveria sottoporta”.

Tra club e nazionale maggiore, Luis Oliveira ha giocato oltre 758 partite e realizzato più di 253 reti. A tal proposito ecco cosa pensa delle bocche da fuoco del Benevento: “La squadra ha un buon parco attaccanti, ma non si può pretendere che ogni domenica facciano sempre gol. C’è bisogno anche di qualche gol di centrocampisti o difensori”.

“I playoff sono partite particolari. Il Benevento dovrà giocarli con intelligenza e lavorare sulla squadra avversaria; sui punti deboli, anche se non è semplice. Parlare è un conto, ma in campo è totalmente diverso. Conosco bene Bucchi, con il quale ho giocato insieme a Catania. Per me sta facendo un buon lavoro. Vincere è sempre difficile, lui ha già fatto qualcosa di molto importante portando questa squadra a giocarsi nuovamente la serie A. Non dimenticando tutte le difficoltà che ha dovuto incontrare in un intero campionato. E’ logico che se dovesse vincere sarebbe tutto più bello. Purtroppo vince soltanto una squadra".

"Sicuramente  - conclude Luis Oliveira - Benevento è una piazza molto bella e auguro a Bucchi grandi soddisfazioni. C’è una tifoseria calda e passionale, con una società molto solida. Ai tifosi l'augurio che faccio di cuore è quello di tornare in serie A”.

Dalla Strega al Napoli il passo è breve. Stagione tutt’altro che esaltante per gli uomini di Ancelotti: “Il Napoli ha lasciato molto a desiderare in Europa League. Questa squadra è venuta a mancare nei momenti chiave. Nelle gare decisive, quando doveva compiere il passo in più è venuto meno. Ricordo la partita contro l’Atalanta: vinceva 1-0 e non è riuscito a chiudere la gara.  Dico sempre ai miei ragazzi quando li alleno: se siete davanti al portiere dovete essere ‘cattivi’.

"Quando giocavo e mi trovavo davanti al portiere - continua l'ex attaccante  - ricordo che cercavo sempre quella piccola finta per vedere che movimento facesse per piazzargli il pallone dall’altro lato. Adesso si calcia direttamente chiudendo gli occhi: se il pallone entra in porta va bene, altrimenti non importa”.

Domenica c’è Napoli-Cagliari, una sfida che riporta Lulù un po’ dietro nel tempo: “Mi viene in mene una partita del 94’: in quell'occasione il Cagliari vinse 2-1 con una mia doppietta. Ormai il calcio è cambiato: quelli erano altri tempi, c’erano grandi campioni come Maradona, Batistuta e altri ancora. Tutti volevano venire a giocare in Italia, adesso non è più così”.

Claudio Donato



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