Storie di carcere al femminile: la Fidapa ha presentato il libro di Liliana De Cristofaro

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Nostro servizio - La sezione di Benevento della Fidapa ha organizzato ieri, lunedì 8 novembre un incontro per presentare il libro di Liliana De Cristofaro, “Donne, cancelli e delitti, racconti dal carcere”.

L'autrice, che per più di trent'anni ha diretto istituti penitenziari, ha raccolto nel libro le testimonianze di 10 detenute conosciute nel corso della sua carriera, ognuna a modo suo rappresentativa di uno spaccato dell'universo femminile, profondamente umano, che è possibile incontrare in carcere. Sono storie significative, e con un sottile risvolto psicologico, di donne realmente esistite.

I relatori della serata sono stati introdotti da Milly Pati Chica, presidentessa della Fidapa Benevento. Dopo il saluto dell'autrice, il primo intervento è stato affidato a Maria Luisa Palma, direttore della Casa Circondariale di Benevento, la quale ha sottolineato l'importanza delle discussioni sul mondo carcerario e in particolar modo su quello femminile, che soffre di criticità specifiche che andrebbero affrontate con normative ad hoc.

A seguire è stata la volta di Pier Paolo Forte, docente di diritto amministrativo all'Università degli studi del Sannio, che ha voluto evidenziare come ormai sia raro parlare di carcere inteso nella sua accezione costituzionale, come istituto di riabilitazione ma semmpre più spesso lo si considera una sorta di discarica sociale e poco più. Il libro della De Cristofaro, a suo dire, riporta al centro dell'attenzione l'aspetto umano dell'istituto penitenziario, quello votato appunto al recupero del detenuto.

Ha concluso il deputato Costantino Boffa il quale, dopo un excursus sulla situazione della carcerazione minorile in Campania, ha sottolineato come la delicatezza del libro riporti in primo piano le persone, in questo caso le donne carcerate, per le quali in molti casi il carcere non costituisce la soluzione e non comporta il raggiungimento del risultato del reintegro in società. Per rispettare il suo ruolo di centro riabilitativo, il carcere deve, a suo avviso, offrire concrete possibilità di recupero e soprattuto la speranza del riscatto.
L.M.



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