Taser, da giugno in dotazione alle forze dell’ordine

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“Finalmente un passo tanto atteso per la maggiore sicurezza di tutti". commenta Valter Mazzetti, segretario della federazione sindacale della Polizia di Stato

“Attendiamo con ansia che arrivi giugno in modo che l’annuncio del ministro Salvini sulla dotazione dei taser alle Forze di Polizia divenga realtà. Finalmente, è il caso di dire. Perché da troppo tempo chiediamo uno strumento indispensabile per poter lavorare meglio, uno strumento che sia a metà strada fra l’uso delle mani e quello della pistola, uno strumento che consentirà di salvaguardare il più possibile la sicurezza di tutti”. Afferma Valter Mazzetti, Segretario Generale dell’Fsp Polizia.

“Arriva in ritardo, in verità, la dotazione di questo dispositivo già utilizzato in mezzo mondo, i cui benefici sono stati ampiamente dimostrati nel periodo di sperimentazione, e che speriamo sia solo un primo passo nel senso di mettere gli operatori delle Forze dell’ordine in condizione di lavorare in maniera più efficiente e sicura, garantendo loro tutta una serie di tutele sul piano operativo, logistico, e legale che ancora purtroppo mancano. I sacrifici quotidiani di donne e uomini in divisa - prosegue Mazzetti - che troppo spesso costano loro la vita stessa nello svolgimento di un dovere che significa attrarre su di se tutto il male e i pericoli possibili, meritano una doverosa risposta: quella di fare l’impossibile per sostenere e tutelare chi porta la divisa”.

La notizia è stata diffusa dal Viminale: da giugno l’uso dei taser verrà concesso alle forze dell’ordine al termine di una lunga sperimentazione già prorogata lo scorso febbraio.

“A quelli che non perderanno occasione per alimentare vecchie polemiche sull’utilizzo dei taser – conclude Mazzatti – torniamo a ricordare che il loro utilizzo ha già precisi e notevoli limiti, ma che comunque si tratta di uno strumento operativo indispensabile per la maggior sicurezza di tutti, specie perché affidato a professionisti il cui operato è improntato alla tutela degli altri, e non alla loro aggressione. Uno strumento che, in passato, avrebbe potuto evitare moltissimi problemi e più di una tragedia”.



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