Telese, Poliambulatorio Asl e sentenza Consiglio di Stato: scontro tra Carofano e Fuschini

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La sede del comune di Telese TermeLa sede del comune di Telese Terme

Carofano attacca Fuschini che si difende e chiede un confronto pubblico sulla sentenza del Consiglio di Stato.

"In merito alla vicenda della revoca per la costruzione dello stabile destinato a sede del Poliambulatorio ASL di Telese Terme ho letto con stupore le dichiarazioni al vetriolo del consigliere Fuschini. Prima di entrare nel merito mi chiedo: Fuschini interviene sulla vicenda come attuale consigliere comunale di opposizione, come ex amministratore o come tecnico firmatario della prima perizia geologica sull'area? Una domanda dalla quale è assolutamente lecito partire”.

Così Pasquale Carofano, sindaco di Telese Terme, intervenuto nuovamente sulla vicenda della costruzione del Poliambulatorio ASL nel centro termale.

“Detto questo – prosegue il primo cittadino – voglio precisare che i titoli edilizi sono illegittimi e che non sono stati rilasciati dalle Giunte Carofano: mi riferisco sia a quelli originari che a quelli successivi. L'annullamento degli stessi è pervenuto all'esito di un articolato procedimento gestito dall'Ufficio Tecnico. L'ASL infatti è stata invitata a partecipare in quella sede ma ha ritenuto di non essere interessata alla suddetta procedura".

Carofano, inoltre, spiega che: "La sentenza del Consiglio di Stato si limita ad osservare che rispetto alle vicende edilizie ampiamente note - mutamento di destinazione d'uso in violazione dell'obbligo di cessione degli standards - l'atto di ritiro del titolo edilizio è pervenuto in ritardo. La sentenza infatti non mette in discussione l'illegittimità dell'originario titolo edilizio ma solo l'interesse attuale al suo ritiro".

"Alla luce di queste annotazioni - commenta il Sindaco - non si comprende quando e come il Comune potrebbe essere chiamato a rispondere di danni. Ma evidentemente il consigliere Fuschini era talmente coinvolto, anche a titolo personale, dalla vicenda che ha superato addirittura il buon senso di astenersi dal voto in Consiglio Comunale e dall'esprimere considerazioni davvero inopportune".

Carofano conclude: "L'azione amministrativa portata avanti in questi anni ha sempre messo al centro gli interessi della comunità e anteposto azioni improntate sui principi di legalità e trasparenza. Se tutelare gli interessi della comunità può essere considerata una colpa sono orgoglioso di aver portato avanti in tutti questi anni una posizione di serietà verso i miei concittadini. Non essendo il sottoscritto, tengo a ribadirlo, portatore di interessi in alcuna vicenda legata al Comune di Telese Terme".

La replica del consigliere comunale Vincenzo Fuschini non si è lasciata attendere e lo stesso ha poi invitato il sindaco Carofano ad un incontro pubblico sul tema definendo le parole della fascia tricolore delle “puerili illazioni”.

Fuschini scrive: “Gli ricordo che ognuno svolge la propria professione: ovviamente io il geologo. Sapevo che gli avrebbero fatto fare un autogoal inducendolo a scrivere precisazioni intellettualmente volgari e senza risvolti politici - già sibillinamente preannunciate in qualche post di un suo mentore - riguardo alla mia attività professionale svolta ben 15 anni prima che si determinassero i fatti di cui Carofano è l'unico politicamente responsabile. Come se svolgere la propria professione fosse reato. Ma forse il sindaco è anche nervoso per il manifesto delle minoranze consiliari che è in uscita. Intanto, però, Carofano non risponde ai miei quesiti e vuole maldestramente intorbidire le acque cercando di nascondersi, sviluppando l'illogico assioma secondo il quale, aver svolto una consulenza professionale venti anni fa, non mi consente, oggi, di esprimere giudizi politici o attività amministrativa sui fatti che ha determinato la sua amministrazione”.

“Nelle sue argomentazioni – aggiunge il consigliere di minoranza – dimentica di dire che le illegittimità del cambio di destinazione d'uso erano tali se lo stabile era del privato ma che per magia sarebbero scomparse se lo stesso stabile fosse diventato pubblico. Se questo non è un atteggiamento intellettualmente deprecabile prima che politicamente inaccettabile, peraltro stigmatizzato anche nelle sentenze. Sarebbe anche interessante sapere come lo stesso Carofano ha condotto le trattative con il privato o con l’ASL in fase di accordo procedimentale; vorremmo leggere le lettere di convocazione ed i verbali delle riunioni tenute in comune prima che fosse revocato il permesso a costruire. Ma visto le mie domande a cui non ha risposto e che le stesse sono tante e non possono restare inevase anche per rispetto dei cittadini che leggono, invito formalmente Carofano ad un incontro pubblico dove discutere sull’argomento. Così, caso mai, guardandoci negli occhi, e non stando nascosti dietro una tastiera, sarà più facile sviscerare gli argomenti cercando di essere seri nell’interesse della collettività”.
 



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