Mamdani vince su Cuomo, chi è il 33enne che può diventare primo sindaco musulmano di New York

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Mamdani vince su Cuomo, chi è il 33enne che può diventare primo sindaco musulmano di New YorkMamdani vince su Cuomo, chi è il 33enne che può diventare primo sindaco musulmano di New York

(Adnkronos) - Anti Wall Street e filopalestinese, nato in Uganda da genitori di origini indiane, l'outsider 33enne Zohran Kwame Mamdani, che si definisce socialista e ha ottenuto la cittadinanza americana solo nel 2018, ha vinto a sorpresa le primarie Dem per il sindaco di New York sull'ex governatore Andrew Cuomo. Una vittoria su ''l'establishment politico, economico e mediatico'', come l'ha definita il senatore Bernie Sanders, ma anche un messaggio al Partito democratico nazionale perché ''miliardari e lobbisti hanno versato milioni contro di te, ma hai vinto'', ha scritto su 'X' la deputata progressista Alexandria Ocasio-Cortez, sostenitrice di Mamdani. Se eletto, sarebbe il primo sindaco di New York musulmano e indiano americano. 

Figlio unico dell'accademico ugandese-indiano Mahmood Mamdani, docente di Scienze politiche alla Columbia University, e di Mira Nair, regista di fama internazionale nominata al premio Oscar per Salaam Bombay e Monsoon Wedding, Mamdani è nato a Kampala in Uganda il 18 ottobre 1991. All'età di cinque anni si trasferisce a Cape Town, in Sudafrica, a seguito dell'incarico accademico del padre presso l'Università di Cape Town. A sette anni, sempre per seguire il padre che inizia a insegnare alla Columbia University, si trasferisce con la famiglia a New York, dove è cresciuto nel quartiere di Astoria in un ambiente multietnico. Laureato in African Studies al Bowdoin College, entra in politica nel 2020 nell'ala sinistra dei democratici, sostenuto dai movimenti sociali nati dopo l'uccisione di George Floyd. 

Deputato socialista dello Stato di New York in rappresentanza del distretto del Queens, poco conosciuto all'inizio della campagna elettorale, Mamdani ha ottenuto consensi chiedendo un aumento delle tasse sui ricchi, contestando l'alto costo della vita in città e proponendo l'aumento del salario minimo a 30 dollari l'ora entro il 2030. Tra le sue proposte anche il 'congelamento' dell'affitto per oltre un milione di newyorkesi e assistenza all'infanzia per tutti, ovvero asili gratuiti per i bambini fino ai 6 anni. Insieme ai tassisti, ha fatto uno sciopero della fame per ottenere oltre 450 milioni di dollari di riduzione del debito, ha ottenuto oltre 100 milioni di dollari nel bilancio statale per un aumento del servizio della metropolitana, ha un progetto pilota di autobus gratuiti e ha mobilitato i newyorkesi per contrastare la costruzione di una centrale elettrica inquinante. 

La sua è stata definita dagli analisti una ''campagna energica e ottimista'', con numerose dirette su Instagram e video su TikTok diventati virali in cui promette di migliorare l'accessibilità economica di New York. Altra novità della sua campagna elettorale è stato il finanziamento con micro-donazioni, senza quindi grandi donatori. Fortemente contrario alla politica anti immigrati del presidente americano, ha promesso di ''liberare la città dal fascismo di Trump''. In politica internazionale, ha accusato Israele di aver commesso un genocidio di palestinesi nella Striscia di Gaza. 



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