Trump silura Waltz e non si ferma, anche Hegseth nel mirino?
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(Adnkronos) - Donald Trump miete la prima vittima, ma le 'purghe' potrebbero proseguire. Dopo l'uscita di Michael Waltz dal consiglio di Sicurezza Nazionale, diversi senatori repubblicani si interrogano sul futuro di Pete Hegseth, il segretario alla Difesa che era l'altro importante esponente dell'amministrazione Trump coinvolto nel Signalgate, con la diffusione di piani di attacco contro gli Houthi in una chat in cui era stato inserito un giornalista.
Anzi, rivela 'The Hill', alcuni, ovviamente in modo riservato, si dicono delusi dall'uscita di Waltz, considerando che l'ex deputato era qualificato per il lavoro e più affidabile del capo del Pentagono, un ex conduttore di Fox News con poca esperienza nel campo della sicurezza nazionale.
"Ha fatto un buon lavoro come consigliere per la Sicurezza nazionale, è prerogativa del presidente decidere la sua squadra, ma mi sono dispiaciuto per la notizia", ha detto il senatore del Texas, Ted Cruz. Mentre si è detto apertamente "deluso", il senatore Thom Tillis, che è stato indeciso fino all'ultimo sulla conferma a Hegseth, votando alla fine sì a differenza di altri tre senatori repubblicani che votarono no, costringendo il vice presidente JD Vance a dare il voto decisivo per la conferma.
Coperto dall'anonimato, un altro senatore repubblicano afferma di ritenere che Hegseth potrebbe essere il prossimo silurato "non perché sia un cretino, ma perché sono preoccupati per le sue capacità di gestione e il suo team è un disastro". Il mese scorso Hegseth ha licenziato tre dei vertici del Pentagono da lui stessi nominati, compreso il suo vice capo dello staff.
Senza contare che il capo del Pentagono deve fare i conti con un altro scandalo Signal, dal momento che lui aveva una chat di famiglia - in cui erano stati inseriti il fratello e il suo avvocato, entrambi con incarichi al Pentagono, insieme alla moglie - in cui aveva condiviso le informazioni sensibili sui raid in Yemen. E la stampa in questi ultimi giorni sta concentrando l'attenzione sulla terza moglie di Hegseth, Jennifer, che in questi mesi avrebbe assunto un ruolo molto attivo nel controllare l'agenda del marito, viaggiando con lui all'estero e partecipando a incontri con leader stranieri.
"Se continua d essere una grande distrazione, scommetto che si libereranno di Hegseth", aggiunge il senatore ricordando "il livello di tolleranza del presidente per le distrazioni che provengono da chiunque" è molto più basso di quello che aveva durante la prima amministrazione.
Bisogna però ricordare, argomenta ancora la fonte, che Hegseth ha "un profilo politico" molto più alto di quello di Waltz, e Trump, e soprattutto Vance, hanno speso "molto capitale politico" per far passare al Senato la sua nomina, che è stata al centro di controversie per settimane. Le senatrici Susan Collins e Lisa Murkowski, insieme all'ex leader Mitch McConnell, votarono con i democratici contro la sua nomina, mentre Tills alla fine votò in favore solo che Hegseth gli scrisse una lettera per affrontare le accuse di problemi con alcol e di abusi sessuali.