Anziani, Rsa costi e norme: a Milano il convegno sul futuro dell'assistenza

16:26:0 164 stampa questo articolo
Anziani, Rsa costi e norme: a Milano il convegno sul futuro dell'assistenzaAnziani, Rsa costi e norme: a Milano il convegno sul futuro dell'assistenza

(Adnkronos) - Aggiornamento delle tariffe secondo i costi standard reali; chiarezza normativa sul regime delle prestazioni in Rsa; un modello di finanziamento sostenibile per garantire servizi essenziali e tutelare i diritti delle persone più fragili. Sono le richieste alle istituzioni emerse in occasione del del convegno 'Rs(a)ppropriatezza: leggi chiare, costi certi. Chi paga le Rsa?', organizzato da Associazione risoRsa e patrocinato dal Comune di Milano. L’incontro, che si è svolto oggi a Palazzo Reale del capoluogo lombardo - informa una nota - è stato molto importante anche alla luce di recenti sentenze della Cassazione ritenute da tecnici ed esperti contraddittorie e non coerenti con la previsione normativa e la successione delle leggi nel tempo. Una confusione che mette in difficoltà un settore essenziale in un contesto sociale di popolazione sempre più anziana. 

"Non si tratta solo di numeri - ha affermato Massimo Riboldi, presidente Associazione RisoRsa e Villaggio Amico - dietro ogni retta c’è una persona, una famiglia, un bisogno reale. È tempo che la legge e la politica riconoscano pienamente il valore sociale delle Rsa", residenze sanitarie assistenziali. L’assessore al Welfare e salute del Comune di MilanoLamberto Bertolè, sottolineando la grande attenzione del Comune di Milano su un tema di cui, afferma, “si parla troppo poco”, ha osservato che l’assistenza agli anziani è un problema che sta deflagrando, sia per la mutata composizione demografica, sia per la riduzione del potere d’acquisto delle famiglie con il progressivo passaggio al sistema contributivo delle pensioni. Per questo ha chiesto con forza di porre al centro dell’agenda politica il futuro dell’assistenza agli anziani. 

A fare luce sulla dimensione sociale e sanitaria dell’invecchiamento, è intervenuta Juliette Gagliardi, ricercatrice esperta in economia sanitaria, del team di Statista, osservando che "nel 2030 la generazione più numerosa e longeva dei nostri tempi, quella dei baby boomers, avrà superato i 65 anni di età mettendo a dura prova la sostenibilità dei sistemi sanitari e previdenziali". Il suo contributo ha analizzato come la crescita della quota di popolazione interessata da sindromi croniche come l’Alzheimer e altre demenze impatta il Sistema sanitario italiano e le famiglie colpite. Dagli interventi è emerso che il sistema Rsa sta affrontando una crisi strutturale aggravata da tre fattori principali: le recenti sentenze della Corte di Cassazione che stabiliscono a carico del Ssn l'intera retta per i pazienti affetti da Alzheimer, in contrasto con altre sentenze, creando così incertezza su chi paga; la mancata applicazione, ad esempio in Regione Lombardia, delle modalità di calcolo delle tariffe previste dal d.lgs. 502/92, dal decreto Lea del 2017 e dal DM 15 aprile 1994, con impatti negativi su bilanci e rette a carico dei cittadini; la crescente insostenibilità finanziaria, documentata da uno studio validato dall’Osservatorio settoriale sulle Rsa della Liuc Business School che mostra le difficoltà economiche del settore, con il 46% degli enti in perdita già nel 2022.  

A questo si aggiunge che in Italia, secondo Paese più longevo al mondo, in media ci sono 22 posti letto in Rsa ogni mille residenti anziani mentre nei Paesi Ocse sono circa il doppio. "Le analisi del nostro Osservatorio evidenziano che a partire dal 2020 il settore delle Rsa sta affrontando una crisi strutturale di sostenibilità economico-finanziaria - ha illustrato Antonio Sebastiano, direttore Osservatorio settoriale sulle Rsa della Liuc Business School - Nel 2022, su un campione di circa 400 Rsa, quasi la metà ha chiuso li bilancio in perdita e, in molti casi, la gestione caratteristica è in negativo e viene sanata attraverso ricavi straordinari, anche derivanti da cessione di asset immobiliari e finanziari. Non è più solo un problema per i gestori: è un tema che deve interessare anche i decisori pubblici. Servono politiche di sostegno mirate, perché un welfare territoriale efficace non può prescindere da strutture solide ed efficienti".  

È stato presentato inoltre uno studio inedito e attuale, condotto all’interno del nucleo Alzheimer di Villaggio Amico, che ha indagato natura delle prestazioni, livello, tempistiche e costi in relazione sia al totale dei servizi erogati, che comprendono anche i servizi assistenziali, alberghieri e generali, sia al totale delle prestazioni che rientrano nello standard assistenziale imposto dalla normativa regionale in materia di autorizzazione e accreditamento. I risultati hanno evidenziato che il 18,3% del tempo assistenziale è occupato da attività sanitarie; il 45,7% a prestazioni assistenziali; il 29,3% a servizi alberghieri e generali; il 6,7% a pause e spostamenti. 

"A oltre 30 anni dal Decreto del 15 aprile 1994 - ha evidenziato Riboldi - è arrivato il momento di applicare davvero criteri oggettivi e trasparenti per il calcolo della quota sanitaria nelle Rsa. I dati dimostrano che Regione Lombardia dovrebbe corrispondere circa 90 euro al giorno per coprire la componente sociosanitaria, come previsto dai Lea, Livelli essenziali di assistenza. È una questione di equità, di sostenibilità per le famiglie e di rispetto per le strutture che operano con efficienza e qualità". Aggiunge Andrea Lopez, avvocato specializzato in diritto sanitario e sociosanitario, founding partner Lda Legal & Consulting: "È fondamentale sgombrare da dubbi interpretativi la natura dei ricoveri in Rsa sulla base delle definizioni normative e, laddove il legislatore ritenesse che le prestazioni sociosanitarie residenziali non siano qualificabili come lungo-assistenza, il sistema venga finanziato affinché i gestori delle strutture siano in grado di garantire la continuità dei servizi. I costi derivanti dalle pronunce giudiziarie non possono ricadere sui gestori, poiché ciò comprometterebbe non solo i diritti dei cittadini - ha concluso - ma anche la continuità dei servizi essenziali per la collettività e i posti di lavoro degli operatori quotidianamente impiegati". 



Articolo di Finanza e Credito / Commenti