Milano, assessore Tancredi: "Disponibile a dimettermi". Inchiesta urbanistica è solo all'inizio

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Milano, assessore Tancredi: Milano, assessore Tancredi: "Disponibile a dimettermi". Inchiesta urbanistica è solo all'inizio

(Adnkronos) - L'assessore Giancarlo Tancredi, per cui la Procura di Milano ha chiesto gli arresti domiciliari nell'inchiesta sull’urbanistica, “ha dato al sindaco Giuseppe Sala (indagato, ndr) la disponibilità alle dimissioni”. Lo riferisce una fonte legale all’Adnkronos che aggiunge anche che al momento il primo cittadino non si è espresso su quanto riferito. “Domani è previsto un incontro tra Tancredi e Sala” conclude.  

Dall'area di San Siro al restyling degli scali ferroviari che delimitano la città di Milano fino ai 'nodi' cruciali per le 'porte metropolitane'. E' su questi progetti, quasi una trentina, tra vecchie e nuovi filoni, che la Procura di Milano si fa strada per mettere ordine in una rigenerazione urbana che potrebbe nascondere - a dire di chi indaga - una corruzione diffusa che accantona le regole dell'edilizia. Il materiale sequestrato ieri, i documenti che restituiranno i computer acquisiti dalla Guardia di finanza e soprattutto le chat potrebbe chiarire la nuova mappa urbanistica di una Milano sempre meno inclusiva. 

I 'nodi' presenti nei nove municipi sono il centro di scambi scritti tra Giuseppe Marinoni, l'ex presidente Commissione per il paesaggio, e Federico Pella, manager e socio della società di ingegneria J+S, e le chat "mostrano che le 'strategie'" sono sempre dettate con "l'aiuto" dell'assessore all'Urbanistica Giancarlo Tancredi e si traducono "in accordi sempre più definiti con Unipol, Redo, Carfin, EuroMilano, LeandLease, Noods, Hines e Coima, Atm e Rfi (ferrovie) e gli altri soggetti sempre in accordo con Tancredi".  

Intese su cui ora la procura valuterà caso per caso. Dietro a fatture e accordi va dimostrata la presenza di attività illecite che, al momento, non emergono. Anche l'area di San Siro trova spazio nelle oltre 400 pagine di richiesta di arresti, tra gli interventi cruciali su cui si trova a dover decidere l'assessore c'è anche il progetto "di rifacimento dello stadio San Siro e il quartiere adiacente da parte di Milan e Inter". 

La società J+S è specializzata anche nella realizzazione di strutture sportive e nell'ambito di San Siro, "aveva ricevuto dall'imprenditore Massimo Caputi, personaggio di rilievo della finanza immobiliare italiana l'appalto per la ristrutturazione delle scuderie de Montel, da trasformare in tenne, poste davanti alla stadio" si legge negli atti. Nell'informativa dello scorso maggio della Guardia di finanza, "tra i tanti casi concreti di ingerenza indebita di Tancredi spiccano quelli: del Pirellino P39; dei Piani integrati di intervento scali ferroviari e villaggio olimpico; del Pii (Piani integrati di intervento) Rogoredo e Arena Santa Giulia; dell'area dell'ex Trotto nella zona San Siro; via Ripamonti; via Treves; di come risolvere il problema di Unipol di scorporare le torri dal piano attuativo".  

E in un'indagine che "è solo all'inizio" - svela una fonte -, per i pm i "principali affari cui Marinoni aspirava e per cui si serviva della J+S, afferivano, non solo alla strategie dei nodi, ma anche a quelli promessi dalla vicenda dello stadio Meazza e delle aree libere del quartiere di San Siro, la cui sorte ancora incerta, dipende dalle decisioni del sindaco Sala, che Marinoni stesso e Pella attendono con ansia (inviandosi a vicenda ogni notizia di stampa su dichiarazioni di Sala, di Tancredi, e dei gestori dell'Inter e del Milan), per studiare come insinuarsi (già a partire dal 2023, ndr) nei possibili affari della demolizione o trasformazione del Meazza e degli spazi circostanti o della costruzione di nuovi stadi a Rozzano e San Donato". 

"So che nessuno si stupirà della mia posizione perché i principi vengono prima di qualunque posizione politica e partitica e quindi continuo a pensare che la magistratura non debba e non possa sostituirsi al corpo elettorale - scrive su X il ministro della Difesa, Guido Crosetto - A Milano una parte della magistratura inquirente ha anche deciso di sostituirsi al legislatore, nel campo dell'urbanistica, del fisco, del lavoro, attraverso interpretazioni normative che a me sembrano, in molte parti, lontane dalle disposizioni di legge ed anzi molto pericolose (a titolo esemplificativo quello che sta avvenendo contro alcune aziende della moda e del lusso, per solo livore ideologico, è incredibile). Spesso che si cercano di utilizzare queste vicende come occasione per sbarazzarsi dell'avversario di turno, perché a parti inverse si è sempre fatto così".  

"Basta pensare a centinaia di vicende, poi concluse con l’assoluzione, che hanno portato a dimissioni e calvari politici. Per me invece - prosegue Crosetto - questa è l’ennesima occasione per dimostrare la diversità di chi è garantista sempre, di chi cerca di capire leggendo gli atti (non fermarsi alle conferenze stampa ed ai titoli), di chi crede nei principi liberali sempre, a maggior ragione quando toccano gli avversari politici. Spero che, nei tempi veloci che richiedono vicende di tale rilevanza, si possa capire quale è la verità ma nel frattempo continuo a basare i miei giudizi sulla presunzione di innocenza". 



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