Iran, Trump: "Siti nucleari annientati". Esercito Teheran: "Usa entrati in guerra"
7:59:0 325

(Adnkronos) - Nuova offensiva di Israele contro l'Iran oggi, lunedì 23 giugno. All'indomani dei raid aerei americani sui siti nucleari, "annientati" secondo Trump, i caccia di Tel Aviv hanno bombardando infrastrutture militari a Kermanshah.
E mentre il presidente Usa parla apertamente, e per la prima volta, di cambio di regime in Iran, coniando un nuovo acronimo MIGA (riadattando il suo Maga), la Guida Suprema iraniana, l'Ayatollah Ali Khamenei, ha promesso che la "punizione continuerà" contro Israele. Intanto il ministro degli esteri iraniano Araghchi è a Mosca per incontrare Putin e discutere delle sfide e delle minacce comuni. In corso anche i contatti tra Russia e Usa, ha detto il consigliere del presidente russo Vladimir Putin, Yuri Ushakov, ai giornalisti, specificando tuttavia che Putin non ha in programma per oggi un colloquio telefonico con Trump.
"Tutti i siti nucleari in Iran hanno subito danni monumentali, come mostrato dalle immagini satellitari. Annientamento è il termine più appropriato!", ha detto il presidente americano Donald Trump parlando del risultato dei raid aerei americani sui siti nucleari dell'Iran. "I danni più gravi si sono verificati molto al di sotto del livello del suolo. Centro del bersaglio!!!", ha aggiunto.
Il presidente Usa incontrerà nello Studio Ovale il team per la sicurezza nazionale alle 13 di oggi ora di Washington, le 19 in Italia, per discutere del conflitto, ha reso noto la Casa Bianca. Posticipata la partenza di Trump per il vertice della Nato, che era in programma per oggi.
L'aeronautica militare israeliana ha completato con successo questa mattina un'ondata di attacchi con oltre 15 jet da combattimento nell'area di Kermanshah, nell'Iran occidentali, prendendo di mira i siti di lancio di missili balistici iraniani, afferma l'Idf in una nota. Secondo l'esercito israeliano, gli attacchi hanno distrutto diversi siti di stoccaggio e lancio di missili balistici diretti verso Israele.
In precedenza, Nour News, emittente statale iraniana, aveva riferito che Israele aveva colpito Parchin, un grande complesso militare a sud-est di Teheran.
Intanto dall'Iran, il comandante supremo delle Forze Armate Abdolrahim Mousavi ha lanciato un forte avvertimento agli Usa, sottolineando che “non ci tireremo mai indietro”. "L'America criminale” ha “aperto le porte ai guerrieri dell'Islam nelle forze armate per qualsiasi azione contro i suoi interessi e il suo esercito, e non ci tireremo mai indietro a questo proposito”. Mousavi ha affermato che gli Stati Uniti sono “entrati direttamente in guerra violando la sovranità dell'Iran islamico e invadendo il sacro suolo del nostro Paese”.
Da parte sua il portavoce del comando centrale delle forze armate, Ibrahim Zolfaqari, ha avvertito che le forze armate risponderanno con “operazioni potenti e mirate che infliggeranno conseguenze pesanti, deplorevoli e imprevedibili”, in un video condiviso dalle agenzie di stampa statali.
"Trump, giocatore d'azzardo, lei può anche iniziare questa guerra, ma saremo noi a porvi fine", ha detto in inglese. Zolfaqari ha denunciato gli attacchi statunitensi e ha avvertito della potenziale risposta dell'Iran. “Non solo (l'attacco) è stato inutile, ma amplierà anche la portata degli obiettivi legittimi e diversi per (l'esercito iraniano) e getterà le basi per l'espansione della guerra in tutta la regione”, ha detto nel video, condiviso da entrambe le agenzie di stampa statali Fars e Mehr lunedì.
Il suo messaggio è l'ultimo di una serie di dichiarazioni forti rilasciate lunedì da alti comandanti militari. Tuttavia, dopo l'attacco degli Stati Uniti, non c'è ancora stato un commento da parte della figura più potente dell'Iran, la Guida Suprema Ayatollah Khamenei, che per il momento si è limitato ad avvertire Israele. "La punizione continua. Il nemico sionista ha commesso un grave errore, un grave crimine. Deve essere punito e lo stiamo facendo, lo stiamo facendo proprio ora", ha dichiarato Ali Khamenei.
Il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi è arrivato a Mosca per incontrare il presidente russo Vladimir Putin. "L'Iran e la Russia coordineranno la loro posizione rispetto all'attuale escalation in Medioriente", ha detto Araghchi citato dall'agenzia di stampa Tass. Come riporta l'agenzia di stampa iraniana semi-ufficiale Tasnim, Araghchi ha affermato che discuterà con Putin delle sfide e delle minacce comuni, soprattutto dopo i recenti sviluppi.
Il ministro iraniano ha sottolineato che l'attuale situazione della regione richiede consultazioni "più approfondite, precise e serie" tra Iran e Russia. Con Putin, ha aggiunto Araghchi, "avremo colloqui seri e importanti che, ne sono certo, saranno nell'interesse di entrambi i Paesi".
La Corea del Nord ha condannato con forza i raid aerei israeliani in corso contro l'Iran, definendoli una violazione della Carta dell'Onu e ritenendo Israele responsabile delle tensioni in Medioriente. "La Repubblica popolare democratica di Corea condanna fermamente l'attacco all'Iran da parte degli Stati Uniti, che ha violato gravemente la Carta delle Nazioni Unite in materia di sovranità", ha affermato un portavoce del ministero degli Esteri della Corea del Nord. L'attuale tensione regionale è stata un "prodotto inevitabile dello sconsiderato Israele", ha aggiunto il portavoce, sostenendo che lo Stato ebraico "ha promosso i suoi interessi unilaterali attraverso incessanti azioni di guerra ed espansione territoriale". Si ritiene che la Corea del Nord possieda decine di testate nucleari e vari sistemi di lancio.
L'Iran ha eseguito la condanna a morte nei confronti di un detenuto, Mohammadamin Shayesteh, riconosciuto colpevole di collaborazione con l'agenzia di intelligence israeliana Mossad. Lo riporta l'agenzia di stampa iraniana semi-ufficiale Tasnim. Shayesteh è stato arrestato alla fine del 2023 ed è stato descritto dall'agenzia di stampa Tasnim come "il capo di un team informatico affiliato al Mossad".