Ucraina, Russia apre a vertice Putin-Zelensky. Trump avverte Mosca: "Sanzioni senza accordo"
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(Adnkronos) - Un incontro tra il leader del Cremlino Vladimir Putin e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ''è possibile'', ma solo ''dopo che le delegazioni raggiungeranno determinati accordi''. Così il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov durante un briefing, come riporta l'agenzia di stampa Ria Novosti.
"Un incontro del genere, frutto del lavoro di entrambe le parti e della conclusione di accordi, è possibile. Ma solo a seguito di accordi tra le due parti", ha dichiarato Peskov. Ieri la delegazione ucraina a Istanbul aveva proposto un incontri tra Putin e Zelensky per trovare una soluzione al conflitto e gli inviati di Mosca avevano affermato di aver "preso atto della richiesta".
''Il lavoro è appena iniziato e continuerà'', ha detto ancora Peskov riferendosi ai negoziati con l'Ucraina iniziati ieri a Istanbul con un primo incontro diretto tra Mosca e Kiev dal 2022. Sulla composizione della delegazione russa, ''non si parla di cambiarla, anzi resterà la stessa'', ha spiegato Peskov aggiungendo che i negoziati ''dovrebbero svolgersi a porte chiuse''. "Quando si firmano i documenti su cui le delegazioni devono concordare, la cosa più importante e fondamentale per noi è chi esattamente firmerà questi documenti da parte ucraina", ha detto Peskov ai giornalisti.
''Abbiamo concordato di scambiarci le condizioni per un cessate il fuoco'', ha spiegato Peskov ai giornalisti. ''Il lavoro continua, è in corso. La parte russa preparerà e consegnerà tale lista di condizioni e la scambierà con la parte ucraina", ha aggiunto confermando quanto anticipato ieri a Istanbul dal consigliere presidenziale russo Vladimir Medinsky, capo della delegazione incaricata da Putin di negoziare con Kiev.
''Non ci sono stati contatti'' tra Putin e il presidente degli Stati Uniti Donald Trump dopo i negoziati di ieri a Istanbul tra la delegazione russa e quella ucraina, ha inoltre dichiarato il portavoce del Cremlino, dicendo ai giornalisti che ''se i presidenti Putin e Trump riterranno opportuno avere un colloquio, ve lo faremo sapere''.
Per il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, Vladimir Putin è pronto a negoziare una fine del conflitto in Ucraina. "Penso sia stanco di tutto questo. E non sta facendo una bella figura, vuole tornare a farla", ha sottolineato il tycoon avvertendo che, in caso di fallimento dei colloqui, la sua amministrazione imporrà nuove sanzioni contro Mosca. "Onestamente, lo farò, se non riusciremo a concludere un accordo", ha dichiarato Trump in un’intervista a Fox News pubblicata il 16 maggio, dicendo a proposito delle sanzioni che ''nessuno le usa meglio di me''. "È tempo di parlare chiaro, siamo al punto cruciale e vedremo cosa accadrà. Sarebbe devastante per la Russia, perché stanno già avendo difficoltà con l’economia, e i prezzi del petrolio sono bassi".
Le dichiarazioni arrivano dopo il nuovo nulla di fatto nei colloqui di pace tenutisi a Istanbul, dove la Russia ha ribadito richieste ritenute inaccettabili da Kiev, tra cui lo status di neutralità per l’Ucraina, la rinuncia alle riparazioni di guerra e il riconoscimento della perdita della Crimea e delle quattro regioni occupate. Trump ha sottolineato l’importanza della sua presenza nei negoziati: "Ho sempre pensato che non possa esserci un incontro senza di me, perché non credo che un accordo possa passare senza di me... C’è molto odio da entrambe le parti". Ha poi aggiunto: "Ho un ottimo rapporto con Putin. Penso che raggiungeremo un accordo. Dobbiamo incontrarci, e penso che probabilmente lo programmeremo a breve".
Secondo Trump, il presidente russo è "al tavolo" e desideroso di negoziare, pur non avendo partecipato fisicamente agli ultimi colloqui: "Putin voleva questo incontro... Penso che Putin sia stanco di tutto questo. E non sta facendo una bella figura, vuole tornare a farla". Alla domanda se Putin fosse l’ostacolo principale alla pace, Trump ha invece puntato il dito contro il presidente ucraino Volodymyr Zelensky: "Ho avuto una sessione molto dura con Zelensky. Non ha reso le cose facili e l’ho sempre detto: non ha le carte in mano... si sta confrontando con un esercito enorme". Intanto, l’Ucraina insiste per un cessate il fuoco come condizione preliminare a qualsiasi trattativa concreta, ma la Russia ha respinto finora tutte le proposte, l’ultima proprio ieri maggio a Istanbul.
Nove civili sono morti a causa di un raid condotto dai militari russi con un drone che ha colpito un bus nella regione di Sumy, nel nord dell'Ucraina. Lo ha dichiarato l'amministrazione militare locale su Telegram. ''Sfortunatamente, a causa un attacco cinico dei russi su un bus con civili, ci sono morti'', si legge nel post, dove si specifica che nove persone sono state uccise e altre quattro ferite nell'attacco.
"Le vittime hanno riportato ustioni, fratture e traumi da esplosione. Tutti stanno ricevendo l’assistenza medica necessaria", ha scritto il presidente Volodymyr Zelensky denunciando su X l’ennesimo attacco russo. "Secondo le prime informazioni, i russi hanno ucciso una famiglia: padre, madre e figlia sono morti nell’attacco", ha aggiunto, esprimendo cordoglio ai familiari. Zelensky ha accusato Mosca di aver deliberatamente colpito civili: "I russi non potevano non sapere che tipo di veicolo stavano prendendo di mira. È stato un omicidio deliberato".
Zelensky ha quindi rinnovato l’appello per un cessate il fuoco immediato, accusando la Russia di rifiutare ogni possibilità di tregua. "Ieri, come ogni altro giorno di questa guerra, c’era l’opportunità di cessare il fuoco. L’Ucraina lo propone da tempo, in modo pieno e incondizionato", ha dichiarato in un post su X. E ha criticato la delegazione russa scelta per i colloqui di pace a Istanbul, definendola "debole e impreparata, senza un mandato concreto". Il presidente ha chiesto nuove sanzioni da Stati Uniti, Europa e partner internazionali: "Senza una pressione più forte, la Russia non cercherà una vera diplomazia. La pace è essenziale", ha concluso.