Maturità 2025, Cartesio, Platone e un accenno d'arte nella seconda prova di matematica allo Scientifico

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Maturità 2025, Cartesio, Platone e un accenno d'arte nella seconda prova di matematica allo ScientificoMaturità 2025, Cartesio, Platone e un accenno d'arte nella seconda prova di matematica allo Scientifico

(Adnkronos) - La traccia di Matematica per la seconda prova scritta del Liceo Scientifico è incentrata su due problemi che iniziano entrambi con una citazione. Il primo parte dalla frase di Cartesio: "La ragione non è nulla senza l’immaginazione"; il secondo da una frase attribuita a Platone: "La bellezza è mescolare, in giuste proporzioni, il finito e l’infinito". Segue il classico studio di funzione.  

Le commistioni tra cultura umanistica e logico-matematica continuano anche nei quesiti, riferisce ancora Skuola.net, dove sono diversi i riferimenti del primo mondo che fanno da spunto a quesiti del secondo: dall’opera futurista del Boccioni riportata anche sulla moneta dei 20 centesimi a un testo di Cicerone che fa riferimento alle predizioni degli indovini (e quindi al calcolo probabilistico), passando per gli anagrammi da enigmistica della parola 'Studiare'. Infine una chiusura con una citazione del matematico David Hilbert che non richiede alcun tipo di esercizio, una sorta di firma e manifesto programmatico della traccia: "La matematica non conosce razze o confini geografici; per la matematica, il mondo culturale è una singola nazione". 

Il professore Piero D'Ancona, Ordinario di Analisi Matematica presso l'Università di Roma Sapienza, ritiene che "le tracce del 2025 confermano l’impostazione introdotta negli ultimi anni, con due problemi strutturati in sezioni, di difficoltà crescente e una certa autonomia interna, più otto quesiti che spaziano su tutti i settori, alcuni dei quali con spunti culturali o interdisciplinari. Questa struttura permette al candidato di personalizzare il proprio percorso, e scegliere tra un problema più visivo e geometrico e uno più analitico e simbolico. Direi che la prova da questo punto di vista è ben bilanciata".  

"Rispetto al 2024, - aggiunge D'Ancona - la prova 2025 è più ambiziosa e più ricca, ma anche più guidata. Mi sembra ci sia uno sforzo di privilegiare gli aspetti concettuali rispetto alle tecniche di calcolo,con un punto di vista forse più vicino a quello degli studi universitari. Rispetto al passato, le tracce appaiono più accessibili visivamente, ma più ricche di sfumature, e meno meccaniche". "I quesiti variano molto in difficoltà: alcuni sono standard, altri hanno un’impronta più culturale o storica, altri ancora richiedono ingegno combinatorio. Nel complesso, sono più vari e un po’ più difficili rispetto al 2024, ma ben distribuiti", conclude D'Ancona. 

Fra le tracce scelte per la seconda prova di matematica dell'esame di maturità al liceo scientifico, spicca il sorprendente connubio tra arte e scienza: l'opera 'Forme uniche della continuità nello spazio" (1913) di Umberto Boccioni, pilastro del Futurismo italiano. Un accenno d’arte per una prova di matematica? Sì, perché l'arte, come la scienza, è movimento, energia, trasformazione. 

Questa celebre scultura in bronzo esposta al Museo del Novecento di Milano impressa anche sulle monete italiane da 20 centesimi, rappresenta la figura umana in corsa, in un'interpretazione dinamica e stilizzata. Le forme si slanciano nello spazio, in un crescendo plastico che dissolve la figura nell’aria che attraversa. La materia si fonde con la velocità, in un'opera che sembra scolpita nel vento. 

Nel contesto della prova d'esame, una parte del profilo della scultura viene analizzata matematicamente, attraverso una funzione in un sistema di riferimento scelto. L'arte si fa oggetto di studio analitico, trasformando la curva di un muscolo o il flusso di un mantello in grafico cartesiano. Boccioni, con quest'opera-simbolo del Futurismo, aveva un intento chiaro: trasmettere l'energia vitale del movimento moderno, rendere la figura umana non più statica ma parte del flusso continuo dello spazio e del tempo. "Forme uniche" non è una semplice scultura, ma una dichiarazione artistica della nuova era delle macchine, delle velocità e delle città in fermento. 



Articolo di Beni Culturali / Commenti